La Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino, ha riferito che il 70% degli ospedali italiani sono a rischio sismico. Tra questi rientra certamente il ‘Cardarelli’ di Campobasso – ospedale primario della Regione e di somma importanza per la Protezione civile – il quale è salito alla ribalta nel 2011, a seguito di articoli sui media (tra cui ‘Primo Piano Molise’) che ne denunciavano l’instabilità alle azioni sismiche. Nel 1998 il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici. incaricò il prof Michele Mele – docente di tecnica delle costruzioni alla ‘Sapienza’ di Roma – di eseguire una verifica della stabilità del ‘Cardarelli’ (1° lotto, degenze), per conoscerne la resistenza a eventuali scosse sismiche, dovendo concedere finanziamenti per la costruzione del secondo lotto. Nel 2009, a seguito del terremoto dell’Aquila, l’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem) fece ripetere la verifica allo stesso prof Mele il quale, confermando quella di un decennio prima, riferì che oltre il 90% delle membrature strutturali dell’edificio non avrebbero resistito a un terremoto di media magnitudo. Gli esiti negativi delle due verifiche non vennero mai portate alla conoscenza dei cittadini, fino al 2011 quando furono rivelate appunto dagli organi di informazione. Nel volger di 12 anni nessun intervento è stato eseguito sulla struttura, se non la verniciatura delle armature metalliche – notevolmente scoperte sul prospetto posteriore del corpo delle degenze – al fine di evitarne l’ulteriore corrosione. Nello stesso periodo, la Regione Molise ha tuttavia speso milioni di euro per dotarsi di nuove sedi: un prestigioso immobile a Bruxelles e un altro a Roma; a Campobasso la nuova sede per la giunta (Via Genova) e un altro per servizi (Colle delle Api). Ha inoltre acquistato l’ex Hotel Roxy, per demolirlo e costruirvi la sede per il Consiglio; ha costruito un nuovo ospedale ad Agnone che, pur terminato, non entrerà mai in funzione. Ha peraltro acquistato un ‘catamarano’ per il collegamento marino con la Croazia, attualmente alla fonda, inutilizzato. Nonostante l’intervento del prefetto, che ha sollecitato il Comando provinciale dei Vigili del fuoco e la stessa Asrem, non si è avuta notizia di interventi mirati a mettere in sicurezza l’ospedale Cardarelli, dove soggiornano in continuo, a rischio, pazienti e personale sanitario. Neppure la campagna elettorale in atto ha risvegliato l’annoso problema, per il quale nessun impegno è stato assunto dalla pletora di candidati alla presidenza e al Consiglio della Regione, mentre i cittadini continuano a convivere con un rischio incombente, che può dar luogo a eventi disastrosi senza alcun preavviso. L’Aquila docet!

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