In tutta Italia dilaga la protesta. La ‘miccia’ che ha innescato rabbia e indignazione è stata la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne che ha perso la vita in una fabbrica nell’ultimo giorno del percorso alternanza- lavoro. Ad acuire il dissenso degli studenti, poi, la nuova formula degli Esami di Stato 2022 voluta dal ministro Bianchi.
Ci saranno due scritti all’esame di Maturità 2022, uno di italiano e uno sulle discipline di indirizzo, le prove si svolgeranno in presenza, mentre per l’orale – sia in terza media che per la Maturità – è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il loro domicilio, condizione che andrà, comunque, documentata.
La sessione d’Esame avrà inizio il 22 giugno 2022 alle 8.30, con la prima prova scritta di italiano, che sarà predisposta su base nazionale. La prova proporrà sette tracce con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
Il 23 giugno si proseguirà con la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Le discipline saranno comunicate al termine dell’iter formale delle Ordinanze. La seconda prova sarà predisposta dalle singole commissioni d’Esame, per consentire una maggiore aderenza a quanto effettivamente svolto dalla classe e tenendo conto del percorso svolto dagli studenti in questi anni caratterizzati dalla pandemia.
È previsto, poi, il colloquio orale, che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) che sarà sottoposto al candidato.
Una modalità però ‘bocciata’ dagli studenti che, anche a Campobasso, scenderanno in piazza il prossimo 11 febbraio, come annunciato dall’Uds del capoluogo,
«L’11 febbraio saremo in piazza contro le modalità scelte per l’esame di maturità 2022.
Dopo più di due anni di pandemia è impensabile un esame nelle stesse modalità pre-covid.
Si è persa l’ennesima occasione di riformare l’esame di maturità, di adattarlo alle necessità degli studenti.
La didattica a distanza non soltanto ha accentuato difficoltà didattiche, ma anche emotive e di apprendimento che, ad oggi, risultano totalmente ignorate dalle istituzioni.
centrale non è soltanto la maturità, ma anche i PCTO.
La morte di Lorenzo Parelli è la dimostrazione di quanto l’alternanza non sia svolta in tutela ma sia esclusivamente sinonimo di sfruttamento e, nei casi più tragici, anche di morte.
Lorenzo è morto di lavoro, ed è morto a causa di un sistema basato sul profitto, che non propone la scuola come ambiente formativo di crescita in cui sviluppare un pensiero critico.
Scendere in piazza l’11 febbraio significa urlare ciò che le istituzioni non hanno ascoltato e non hanno voluto sentire.
Scendi in piazza anche tu se ti trovi in disaccordo e vuoi cambiare questo modello di scuola».