Vendita di auto usate con il contachilometri ‘ritoccato’: una frode molto diffusa in Italia che genera ogni anno un giro di affari di circa due miliardi di euro. Una pratica scorretta, nonché illegale, che vede ogni giorno vittime inconsapevoli cadere nella rete di abili truffatori.
Lo scopo è sempre lo stesso: rendere più appetibile il prodotto per ‘gonfiarne’ il valore sul mercato. Un reato che danneggia non solo chi compra ma anche i tanti venditori onesti che operano nel settore auto ‘schiacciati’ da una concorrenza sleale.
Il fenomeno nel corso degli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale. Si stima che un’auto su due nel mercato dell’usato – ovvero il 50% di quelle in circolazione – abbia subito un sensibile “sconto” di chilometri sul proprio sistema di percorrenza.
Esistono, però, esperti del settore capaci di guidare il compratore verso un acquisto consapevole e il più possibile ‘trasparente’. A venire in soccorso degli onesti cittadini, infatti, ci pensa Ciau, Centro intermediazione auto usate che si avvale della collaborazione dell’Unc – Unione nazionale consumatori. Il centro, operativo dallo scorso dicembre anche a Campobasso, si occupa non solo di guidare il consumatore nel percorso di acquisto smascherando le auto schilometrate ma fornisce ai propri clienti anche altri preziosi servizi: dall’assistenza ai privati nel processo di vendita di auto usate su siti dedicati fino alla mediazione nell’acquisto di auto importate dalla Germania (dalla traduzione dei documenti al disbrigo delle pratiche fino al trasporto in Italia).
A portare nella realtà molisana questo importante servizio è Rodolfo Felipe Ciaramella, titolare del centro Ciau di Campobasso, con sede in via Crispi 25, che a Primo Piano Molise spiega: «Ho sempre avuto la passione per le auto e da tempo coltivavo il sogno di aprire un’attività che avesse a che fare con questo settore. Ero già a conoscenza di questo tipo di truffe, molto comuni in Italia, e così ho iniziato ad effettuare una ricerca più approfondita su internet. Dopo pochi click mi sono imbattuto in Ciau, Centro intermediazione auto usate, un progetto nato dall’idea del fondatore, Alfredo Bellucci, esperto nel settore auto e fondatore della pagina “Non prendermi per il chilometro”. Bellucci è consulente per la questura di Bergamo e collabora spesso con programmi come Striscia la notizia, le Iene, Mi manda Rai tre ma anche con riviste del settore automobilistico e associazioni di tutela dei consumatori come Altroconsumo. Dopo un periodo di formazione a Torino ho deciso di accettare questa sfida e aprire un centro Ciau anche a Campobasso. Credo fermamente in questo progetto perché è una realtà che aiuta e tutela molto sia chi vende sia chi compra in maniera onesta».
Qual è dunque il servizio offerto dal centro Ciau?
«Offriamo consulenza a chi ha intenzione di acquistare un’auto cercando di ricostruire il più possibile, attraverso i nostri canali, la storicità del prodotto a cui sono interessati. Non sempre è facile risalire all’intera documentazione di un’auto, soprattutto se questa non è appartenuta ad un unico proprietario ma ha subito diversi passaggi di proprietà. La certezza sull’età reale di una vettura usata, infatti, non può mai essere stabilita al 100%. Ma con i giusti strumenti si può ottenere un risultato quantomeno realistico.
Chi vende con noi, invece, lo farà al miglior prezzo possibile senza svalutare il valore della sua auto. Non solo. Effettuiamo una certificazione chilometrica insieme all’associazione Unione nazionale dei consumatori con cui abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa. Inoltre ci occupiamo del Sup, lo stato dell’uso pregresso della vettura (indicato con un valore che va da 0 a 100): compiliamo un modulo in cui il potenziale venditore ci comunica tutti gli interventi di manutenzione effettuati, i chilometri ecc. e i futuri lavori a cui l’auto dovrà sottoporsi in modo da non andare incontro a sorprese “sgradite”.
In questo modo il potenziale compratore sarà consapevole dell’acquisto che andrà a fare e sarà cosciente di quali saranno i futuri lavori che dovrà effettuare nell’arco dei successivi 4 anni».
Oltre al chilometraggio, l’inganno può interessare anche lo stato di manutenzione dell’auto.
«Esatto. Molti utilizzano, ad esempio, pezzi non conformi all’auto messa in vendita, oppure dicono di aver eseguito una manutenzione che in realtà non è stata effettuata per avere un maggior guadagno sul prodotto».
Anche i rivenditori possono essere vittime di questo sistema?
«Anche lo stesso venditore può essere vittima ma rispetto al privato può fare ricerche più mirate, ha degli strumenti in più per effettuare una verifica delle auto messe in vendita: il chilometraggio, lo stato di usura, se l’auto ha subito incidenti ecc.».
Cosa rischia chi esegue questi ritocchini?
«Sia una denuncia penale (reclusione dai 6 mesi ai 3 anni, ndr), sia di tipo amministrativo. Si tratta a tutti gli effetti di “frode in commercio”. Chi riesce ad accertare questo tipo di truffa può dunque richiedere di ottenere il risarcimento dell’importo pagato o la decurtazione di una parte della somma investita.
Chi si rivolge a noi è tutelato, ha una maggiore tranquillità di acquistare o vendere un’auto al prezzo giusto.
E anche nel post vendita, qualora il compratore riscontrasse un’anomalia non dichiarata dal precedente proprietario, possiamo garantire un servizio di assistenza».
Diciamo che ho intenzione di comprare un’auto usata. Quali sono i primi step che dovrò compiere?
«Il primo, semplice, passo che si può fare quando si decide di acquistare un’auto usata è quello di collegarsi al Portale dell’automobilista. Dal 2018, infatti, è obbligatorio trascrivere il chilometraggio dell’auto dopo la revisione. Si accede al portale, si inserisce il numero di targa e già da questa semplice operazione si potrà capire se l’auto è stata manomessa.
Ma i campanelli d’allarme a cui fare attenzione sono tanti: calcoliamo che un’auto in media effettua circa 10mila chilometri l’anno. Se ci viene proposta una macchina di 10 anni con 50mila chilometri potrebbe già trattarsi di un segnale di allarme. Bisogna poi verificare se lo stato dell’auto corrisponde all’effettivo uso della stessa da parte del proprietario».
A suo avviso questo tipo di ‘business’ è presente anche in Molise?
«Purtroppo questo tipo di truffa viene messa a segno in ogni regione d’Italia. Da questo punto di vista non esistono isole felici».
Un vero e proprio mondo sommerso che agisce nell’ombra e nel segno dell’illegalità, dunque. Ma poiché si parla di malviventi a tutti gli effetti, non ha paura di subire qualche forma di ripercussione?
«Assolutamente no. Altrimenti non avrei intrapreso questo tipo di attività scegliendo nello specifico questo marchio, che per me e per tutte le persone che ha aiutato è garanzia di integrità e trasparenza. Chi agisce nella legalità non ha nulla da temere».
sl
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