Dal Vaticano un altro passo verso la beatificazione di Fra Immacolato Brienza: ieri Papa Francesco ha firmato il decreto che riconosce l’eroicità delle virtù del frate Carmelitano di Campobasso, simbolo di fede per l’intera comunità, proclamandolo dunque “servo di Dio”.
«Aveva solo 16 anni Immacolato Giuseppe di Gesù, al secolo Aldo Brienza, quando gli è diagnosticata l’osteomielite deformante degli arti, che lo ha costretto a rimanere allettato fino alla morte – si legge su Vatican News -. Nato il 15 agosto 1922 a Campobasso, è entrato nell’Ordine Secolare del Carmelo, quando era già infermo, offrendosi come vittima per la santificazione dei sacerdoti. Sentendo fortemente la vocazione carmelitana, con speciale privilegio, la Santa Sede gli ha poi concesso di emettere la professione solenne dei voti religiosi nell’Ordine Carmelitano Scalzo. Pur vivendo in famiglia, riceveva costantemente visite da confratelli e fedeli, molti dei quali chiedevano consigli spirituali. Il suo è stato un apostolato straordinario, svolto totalmente dal letto, nella preghiera e nell’offerta costante delle sofferenze a Dio. Il suo motto spirituale era: “Lavorare è bene, pregare ancora meglio, ma soffrire in unione a Gesù è tutto”. È morto il 13 aprile 1989, all’età di 67 anni.
La preghiera è stata la sua forza. Ha vissuto una spiritualità eucaristica e mariana, sorretta dall’esperienza dei santi, in particolare di quelli carmelitani. Ha sperimentato anche fasi di aridità, ma mantenendo sempre il suo abbandono in Dio, al quale si è affidato in ogni circostanza, soprattutto nelle prove più difficili, e ha sostenuto le missioni della Chiesa e del Carmelo con il denaro ricevuto dalla famiglia».