Sarà inaugurato ad agosto – il tempo necessario per adeguare gli spazi e organizzare la raccolta degli alimenti e dei prodotti – il nuovo emporio solidale promosso dalla Caritas di Campobasso e dall’associazione Shomer guidate da don Franco D’Onofrio. Il progetto ha però già avuto l’ok della giunta di Palazzo San Giorgio che ha contribuito con un finanziamento pari a 5.000 euro dei 25mila stimati per la realizzazione dell’emporio. Sorgerà nei locali della Casa degli Angeli per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli. «Il lavoro strutturato della Caritas diocesana di Campobasso-Bojano – si legge nel progetto – incide sull’area del disagio adulto, vale a dire su tutte le povertà e fragilità che possono essere ricondotte a situazioni di disagio prevalentemente economico. Il presentarsi dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione da Covidl9 ha ampliato tali aspetti, portando in evidenza le nuove povertà riconducibili non solo a carenze di natura economica ma anche alla difficoltà di soddisfare bisogni relazionali e sociali – solitudine, mancanza/fragilità di relazioni sociali, frustrazione.
I servizi che vengono già erogati necessitano di un cambiamento e una innovazione, che modifichino interventi spesso puramente assistenzialistici in prospettiva di interventi strutturati e individualizzati, portando l’attenzione sulla capacità di gestione delle risorse a disposizione verso il miglioramento della propria condizione di difficoltà.
L’obiettivo è partire da una condizione di passività legata alla fruizione di un pasto pronto o alla fornitura di un pacco alimentare precomposto ad una azione attiva di organizzazione delle risorse disponibili attraverso la organizzazione di una spesa settimanale personalizzata, una prosecuzione quindi del progetto riferito al centro polifunzionale della Caritas “Casa degli Angeli” sito in via Monte San Gabriele a Campobasso.
Si stanno contattando aziende del territorio regionale dislocate per lo più nel comune di Campobasso per attivare convenzioni grazie alle quali saranno fomiti gratuitamente generi alimentari per rifornire gli scaffali dell’emporio. Si punterà in grande quantità alla distribuzione di prodotti a lunga conservazione; si cercherà inoltre di provvedere alla fornitura e quindi distribuzione di prodotti freschi, frutta e verdura, pane e latticini, per dare la possibilità alle famiglie di poter bilanciare adeguatamente l’apporto nutrizionale dei pasti. Si cercherà poi di garantire la presenza all’interno dell’emporio di prodotti di igiene personale e di pulizia della casa.
L’obiettivo è riuscire a garantire alle famiglie che accedono già ai servizi Caritas o che si rivolgono ai servizi sociali comunali di poter lavorare sulle proprie risorse, gestendo in maniera positiva e propositiva i punti di forza e lavorando congiuntamente sui punti deboli da rafforzare. L’obiettivo non è garantire la fornitura di generi alimentari in sé, ma garantire alla persona che farà richiesta di accesso al servizio di poter riacquistare fiducia e recuperare il proprio ruolo all’interno della famiglia in primis e poi della comunità nella quale è inserita.
Ci si propone di lavorare adeguatamente e complessivamente sull’utente e sulla sua situazione di partenza. Partire dalla possibilità di erogazione di un servizio come quello offerto dall’emporio vuol dire partire da una forma di aiuto alternativa ai contributi di assistenza economica per arrivare alla valutazione della situazione di partenza e all’attuazione di interventi mirati al miglioramento della condizione della persona o del nucleo familiare. Le persone che potranno accedere all’emporio saranno segnalate dai servizi sociali comunali, dalle Caritas parrocchiali e dal centro di ascolto della Caritas diocesana. Si lavorerà sulla fase di assessment ovvero sulla valutazione e accertamento della condizione dell’utente, con lo scopo di recuperare informazioni precise e dettagliate necessarie per la valutazione della consistenza dell’aiuto e per la definizione di un piano individualizzato, da definire con tutti gli attori coinvolti.
A questo scopo sarà utile recuperare informazioni relative all’aspetto economico, vale a dire sulla presenza di una entrata economica anche se da attività non regolarizzata contrattualmente, sulla percezione del Reddito di Cittadinanza o di altre forme di aiuto economico. Verrà richiesto l’Isee o la Dsu come documentazione di partenza, passando poi per la ricostruzione della condizione di indigenza attraverso le comunicazioni con i servizi invianti.
Il servizio sarà attivo indicativamente due giorni a settimana e in linea con l’andamento dell’emergenza sanitaria tuttora m atto si prevedrà la possibilità di ricevere su appuntamento. Saranno definiti in maniera attenta e dettagliata i criteri di accesso al servizio, limitando la possibilità di fruire dell’emporio ai soggetti possessori di un alloggio e che necessitano di un aiuto alla gestione della quotidianità.
Per quanto riguarda gli operatori che saranno coinvolti, si potrà grazie alla collaborazione con i servizi sociali comunali prevedere L’occupazione di soggetti percettori di reddito di cittadinanza per i quali non è ancora stato attivato un Puc. Per tutti isoggetti che ruoteranno attorno alla gestione e al funzionamento dell’emporio si prevedrà l’acquisizione del Certificato HACCP per la manipolazione degli alimenti.