Aveva reso la vita della sua ex un inferno, tanto da costringerla a cambiare abitudini e a vivere la sua quotidianità in un clima di perenne terrore. A porre fine all’incubo della donna la Squadra Mobile di Campobasso che nei giorni scorsi ha dato esecuzione ad una misura cautelare personale – emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura – consistente nel divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi frequentati dalla stessa.
L’uomo di 30 anni, residente in un paese della provincia di Campobasso, è accusato del reato di atti persecutori in danno della ex fidanzata, con un crescendo continuo di condotte poste in essere a partire dal mese di dicembre 2021 ad oggi.
La condotta dell’uomo si è manifestata attraverso molteplici tipologie di atti persecutori, consistiti in telefonate, messaggi, pedinamenti, appostamenti che culminavano in azioni asfissianti ai danni della parte offesa, la quale veniva seguita, anche all’interno di locali pubblici, con l’obiettivo di indurla a riallacciare la pregressa relazione. Al rifiuto della vittima, l’uomo ha reagito anche con atteggiamenti fisicamente aggressivi oltre a reiterate telefonate contenenti ingiurie e minacce di morte.
L’indiziato, non pago di quanto già posto in essere, in una notte dello scorso gennaio, dopo aver pedinato la ragazza, l’ha filmata con il proprio cellulare mentre era in compagnia di altra persona, immagini che minacciava di inviare ai suoi familiari. Anche nelle ultime settimane l’uomo ha continuato ad inviare alla donna messaggi dal contenuto minaccioso e ingiurioso, costringendola a bloccare l’utenza. Tali condotte hanno sortito l’effetto di infondere nella vittima un perenne stato di prostrazione e di timore per l’incolumità propria e dei suoi familiari, al punto da non consentirle di svolgere regolarmente le proprie abituali occupazioni, ma portandola, anzi, a modificarle nel tentativo di ricercare sicurezza e privacy.
«La vicenda in questione – le parole del procuratore Nicola D’Angelo -, rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente negli ultimi anni ed il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi di questa Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati, tant’è vero che solo nel 2021 ci sono stati più di 70 “codici rossi” trattati dalla Sezione specializzata della Squadra Mobile di Campobasso.