Cinque assoluzioni per il dirigente De Marco e Comune puntualmente condannato al pagamento della spese legali. Questo l’esito della battaglia giudiziaria intrapresa da Gravina&Co quando il gruppo dei 5 Stelle sedeva tra i banchi dell’opposizione.
L’ultimo pronunciamento, in ordine di tempo, è quello relativo all’installazione dei bagni chimici all’interno del Castello Monforte.
Il dirigente Vincenzo De Marco, difeso dagli avvocati Fabio Albino e Giacomo D’Angelo, è stato assolto, per l’ennesima volta e con formula piena, dal Tribunale di Campobasso, unitamente ad altri dirigenti, nel procedimento penale iniziato a seguito dell’esposto presentato dell’attuale assessore dei 5 stelle Simone Cretella.
La vicenda riguardava presunti ma inesistenti abusi di ufficio nella gestione dei cosiddetti “bagni chimici” del capoluogo cittadino.
«Ciò che francamente sconcerta – sottolineano i legali – è il vero e proprio stillicidio a cui è stato sottoposto, con altri, il dirigente comunale costretto, pressoché annualmente, a difendersi, ora dinanzi al giudice penale ora innanzi a quello contabile, da accuse che puntualmente si rivelano totalmente infondate».
De Marco, nel corso degli anni, è stato infatti al centro di numerosi esposti: quello del 2015 relativo alle luminarie natalizie, presentato da Gravina, Felice Praitano e Cretella, per abuso d’ufficio, concluso nel 2018 con un proscioglimento; e ancora la denuncia per abuso e falso ideologico presentata da Cretella e Praitano sull’assegnazione dei posti degli ambulanti di Corpus Domini, conclusa anche questa con un proscioglimento nel 2017.
Risale invece al 2016 l’esposto relativo all’appalto della tangenziale nord: stavolta le accuse mosse da Gravina e Cretella andavano dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta, dal falso ideologico all’ abuso d’ufficio fino alla truffa. Il proscioglimento per il dottor De Marco è arrivato nel 2020. Infine, oltre al profilo penale, non è andato a buon fine neppure il procedimento di fronte ai giudici contabili sempre sulla vicenda delle assegnazioni delle bancarelle del Corpus Domini: il danno erariale paventato da Cretella e Praitano è stato smentito dai giudici con un’assoluzione nel 2021.
«Tale modus operandi dei denuncianti – sottolineano ancora i legali – peraltro è caratterizzato da un ulteriore grave profilo. Le ripetute assoluzioni non fanno altro che comportare ulteriori oneri economici per lo stesso Comune, attualmente da loro amministrato, dal momento che in un caso è stato addirittura condannato l’Ente al pagamento della spese legali e negli altri casi il Comune dovrà comunque rimborsare ai dirigenti puntualmente assolti le spese di difesa».