Agenti della Polizia di Stato della sezione anticrimine del commissariato di via Cina sulle tracce del giovane che nel pomeriggio di ieri ha pensato (male) di interrompere la quiete cittadina in un pomeriggio anche soleggiato di inizio primavera, rapinando un istituto di credito in zona centrale. Nel mirino del ragazzo, che si è presentato con un cappellino in testa e la mascherina anti-Covid sul volto, per non farsi riconoscere (quanto meno agevolmente), lo sportello della Banca Popolare di Bari in via Dante. Il malvivente, di statura non molto alta, è entrato in azione poco dopo la riapertura dopo la pausa pranzo, minacciando la cassiera con un taglierino puntato alla gola. In agenzia anche il direttore e un altro funzionario. Il tempo di arraffare dei contanti che la donna stava sistemando, circa 5mila euro, come confermato poi agli inquirenti, e il rapinatore è fuggito via, ma è stato inseguito dallo stesso direttore di filiale, che per poco non è riuscito a fermarlo. Nel frattempo era scattato il sistema anti-rapina e sul posto sono intervenuti gli agenti di Polizia del commissariato, assieme ai colleghi della scientifica per i rilievi opportuni e utili all’indagine. Fondamentali saranno anche i riscontri acquisiti dalla videosorveglianza, sia interna alla banca che su via Dante e nelle vicinanze della stazione ferroviaria.
In particolare, l’attenzione degli investigatori si è rivolta proprio alla piazza Mario Bega, dove sono stati rinvenuti indumenti, cappellino e mascherina indossati dall’uomo, sicuramente oltre la trentina, tra cui un giubbotto scuro. Materiale al vaglio dei laboratori della scientifica. La vicinanza con la stazione ferroviaria farebbe scaturire anche indagini a più largo raggio, visto che il malvivente potrebbe essere scappato via proprio a bordo di un treno. Gli agenti hanno raccolto le testimonianze dei due dipendenti e del direttore, che sono apparsi visibilmente scossi dall’accaduto.
La Banca popolare di Bari, ex TerCas, nel tempo ha subito diverse rapine.