Sesti nel medagliere con due ori, un argento e quattro bronzi. L’avventura del Mario Pagano alle Convittiadi, ospitate per la prima volta a Campobasso, si chiude con un risultato lusinghiero.
Oltre 700 atleti, dagli 11 ai 16 anni, provenienti da 21 Convitti italiani si sono dati battaglia in diverse discipline nel corso della settimana appena conclusa: un’iniziativa che, al di là del valore sportivo, ha rappresentato una vetrina importante per il capoluogo e l’intera regione. Le Convittiadi, di fatto le Olimpiadi Nazionali dei Convitti italiani, sono annualmente organizzate da uno degli Istituti Educativi nazionali aderenti all’Anies (l’Associazione Nazionale degli Istituti Educativi Statali). L’edizione 2022 svolta a Campobasso è stata organizzata dal Convitto Nazionale “Mario Pagano” con la stretta collaborazione del Comune di Campobasso, del Coni Molise e dell’Università degli Studi del Molise.
Ieri pomeriggio presso l’Auditorium del Liceo Classico “Mario Pagano” in via Scardocchia, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei giochi.
A conquistare l’oro nella categoria scacchi individuale large Stefano Sorbo. Primo posto pure per la squadra del Convitto campobassano di basket misto. Argento, invece, per Francesca Lanese nella corsa 80 metri piani femminile small. Medaglia di bronzo per la squadra di scacchi large, e nella staffetta 4×100 mista small composta da Lorenzo D’Oro, Francesca Lanense, Alessio D’Oro e Ginevra Iaizzo. Terzo posto pure per Flavia Olivia nella corsa campestre individuale large e per Ginevra Iaizzo nella corsa campestre individuale small.
«Campobasso ha accolto e sostenuto i tanti rappresentanti dei Convitti Nazionali giunti nella nostra città in questi giorni e lo ha fatto con entusiasmo, – ha detto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina che ha partecipato alla cerimonia finale – perché essere parte, tutti insieme, delle esperienze di vita e di formazione delle giovani generazioni, non può che renderci felici, a maggior ragione dopo l’aver passato anni davvero difficili e complicati per tutto ciò che concerne l’universo giovanile, dalla socialità, all’istruzione, all’attività sportiva.
Quest’edizione delle Convittiadi lascia in dote ad ognuno un patrimonio di ritrovata fiducia e, in particolar modo, ha reso evidente come la nostra comunità abbia saputo lavorare con quell’unità d’intenti indispensabile per rendere Campobasso indimenticabile per tutti questi ragazzi ai quali oggi diciamo soltanto arrivederci, convinti che torneranno presto a trovarci come si torna a trovare un buon amico».

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