Due condanne e una assoluzione per la tentata rapina, ai danni di un’anziana, consumata nella sua abitazione di via Marche a maggio dello scorso anno. Dietro le sbarre, dopo il blitz dei Carabinieri, finì una ragazza rom di 27 anni, già nota alle forze dell’ordine anche per reati in materia di spaccio, ora difesa dall’avvocato Silvio Tolesino. Per la sua complice, una 24enne rappresentata da Mariassunta Baranello, scattarono invece i domiciliari. Indagato anche il nipote della vittima, un 27enne di Campobasso difeso dall’avvocato Giuseppe Fazio, come possibile basista del tentativo di rapina. Per i tre le accuse erano, a vario titolo di tentata rapina, sequestro di persona, lesioni e spaccio di sostanza stupefacente.
Ieri il giudice D’Onofrio ha condannato la 27enne, che ha scelto il rito abbreviato, a 4 anni e 6 mesi di reclusione, mentre il pm Sabusco ne aveva chiesti otto. La ragazza è stata assolta dall’accusa di sequestro di persona e da quella che riguardava la cessione di droga avvenuta in più occasioni. Mentre è stata condannata per la tentata rapina ed un solo episodio di spaccio.
La 24enne ha invece patteggiato 3 anni e quattro mesi di carcere. Assoluzione con formula piena, invece, per il 27enne difeso dall’avvocato Giuseppe Fazio.
Secondo l’accusa le due donne scelsero accuratamente la loro vittima, la signora di 77 anni che aveva da poco perso il marito e che aveva appena venduto dei terreni ricavando diverse migliaia di euro nascoste in case. La signora viveva da sola in un appartamento in via Marche dove le due riuscirono ad entrare utilizzando il ‘trucco’ del contatore elettrico: la complice spense l’interruttore in modo da far uscire l’anziana sul pianerottolo per controllare coma mai sia andata via la luce. Ad attenderla però c’era la 27enne che, a volto scoperto, la spinse dentro casa e la picchiò violentemente. La vittima però non cedette alla richiesta di denaro. Solo alla vista del sangue sul pavimento la 27enne decise di fuggire e, raggiunta la complice che la attendeva fuori dalla palazzina – e che nel frattempo aveva anche cercato di distrarre i vicini per evitare che sentissero le urla – si allontanò in auto.

In foto l’avvocato Giuseppe Fazio

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.