Un aumento di oltre un milione di euro entro il 2025. È l’analisi che, numeri alla mano, l’ex assessore al Bilancio, attuale consigliere di opposizione Massimo Sabusco, ha fornito ieri in Aula durante la discussione per l’approvazione del Piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti della Sea e delle nuove tariffe Tari. Un argomento che ha scatenato la dura presa di posizione della minoranza, in primis di Sabusco: «Quando ero assessore chiusi i conti Sea, nel 2019, a 7milioni e 300mial euro. Ora leggo nel vostro piano – l’attacco alla giunta 5s e all’amministratore unico della Sea Stefania Tamaro – che nel 2022 è pari a 7milioni e 900mila euro e nel 2025 si arriverà addirittura a 8milioni e 600mila euro. Con questi numeri io comincerei a riflettere se è il caso di tenere in vita la Sea come partecipata. È inutile che lei – l’affondo al sindaco Gravina – si inventa servizi da affidare alla partecipata, come parcheggi e verde pubblico, sperando che inizi ad essere produttiva, tanto i numeri non le danno ragione.
La Sea conviene? A me francamente viene il dubbio. Il costo della Sea cresce di ogni anno di 2/300mila euro, forse bisognerebbe farla diventare una società privata a tutti gli effetti, in modo da farla ‘guadagnare’ e produrre. Con voi i costi sono aumentati, nonostante il cambio della governance che avete voluto con l’amministratore unico , e non avete reperito nessun finanziamento fuori da questo Comune. È così che volete fare politica?», la stoccata al sindaco. «Basta nascondersi dietro Arera, perché gli aumenti e i costi della Sea peseranno sulle tasche dei campobassani».
Di tutt’altro avviso l’assessore Panichella, che imputa gli aumenti al tasso di inflazione e ai costi della raccolta differenziata: «Con la deliberazione 363/2021/R/rif, l’Arera ha adottato il Metodo Tariffario Rifiuti (MTR-2) per il periodo 2022-2025, – ha spiegato Panichella – disciplinando le regole e le procedure per le predisposizioni tariffarie del ciclo integrato dei rifiuti per il medesimo arco temporale.
Il valore dei costi della gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2022 – ha sottolineato l’assessore al Bilancio – risulta in linea con quelli del 2021 con una variazione ascrivibile essenzialmente al tasso di inflazione ed all’aumento del perimetro della raccolta differenziata che sarà attuato nel corso del corrente anno coerentemente con il Piano industriale aggiornato nel 2021.
Al fine di calmierare le tariffe dal totale dei costi risultanti dal Pef sono stati detratti, inoltre, il contributo Miur e gli introiti per recupero dell’evasione Tari che insieme all’aumento della base imponibile derivante dalla suddetta attività hanno permesso di costruire un impianto tariffario per l’anno 2022 senza generare aumenti apprezzabili per le singoli utenze».
Entrambe le delibere – quella del piano finanziario e quella delle tariffe – sono state approvate dalla maggioranza pentastellata, mentre la minoranza di centrodestra e il Pd hanno votato contro e in parte si sono astenuti.
L’ultima delibera approvata in chiusura di seduta, con 19 voti favorevoli e 5 voti contrari, è stata quella relativa all’atto di indirizzo in merito alla forma di gestione dei servizi di supporto alla rilevazione e riscossione dei consumi idrici e dei relativi canoni e alla gestione e riscossione, CUP e Canone mercatale, con l’Adesione all’Accordo Quadro della Regione Molise stipulato con Municipia SpA.
In apertura di seduta, inoltre, l’assessore ali Lavori Pubblici, Giuseppe Amorosa, ha avuto modo di rispondere all’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia, Mario Annuario, relativo all’illuminazione pubblica cittadina.
«Il progetto di illuminazione pubblica per la riqualificazione con efficientamento e messa a norma prevede che ogni singolo intervento dovrà essere realizzato nel rispetto della legislazione vigente in materia. – ha spiegato Amorosa – Tutte le linee saranno riconducibili agli 85 quadri di comando e controllo installati sul territorio comunale. I lavori vengono eseguiti sulla base preventiva di calcoli illuminotecnici, attribuendo a ciascuna strada la relativa categoria illuminotecnica, nel rispetto di norme Uni che disciplinano la progettazione degli impianti di illuminazione pubblica che hanno anche il fine di perseguire il contenimento dell’inquinamento luminoso e migliorare la sicurezza stradale».