Nascondere ciò che si è, identità di genere e orientamento sessuale, per paura dei giudizi di una parte della società ancorata a schemi anacronistici, che nulla hanno a che vedere con la libertà di pensiero. Essere discriminati tra le mura domestiche, a scuola, all’università, sul luogo di lavoro. Rinunciare, addirittura, all’affetto e alla considerazione dei propri familiari per smettere di negare la propria natura. Non è retorica, è quello che accade quotidianamente a migliaia di persone. Specialmente in Molise. La nostra è la regione in cui, dati alla mano, «si registra la più alta percentuale di segnalazioni di violenza e discriminazioni di genere». Le parole del dirigente comunale dell’Area Servizi alla persona Vincenzo De Marco centrano in pieno il problema: appare dunque ancora più significativo il traguardo raggiunto ieri dal Comune di Campobasso che, insieme all’Arcigay Molise e alla cooperativa sociale Il Geco, ha inaugurato in viale del Castello, il primo luogo regionale dedicato al sostegno delle persone vittime di discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. Il Centro “Molise Lgbt – Centro regionale contro le discriminazioni verso le persone Lgbt” è stato attivato grazie ad un progetto presentato come capofila dal Comune di Campobasso e ammesso a finanziamento, per un importo di 100000 euro, dall’Ufficio per la Promozione della Parità di Trattamento e la Rimozione delle Discriminazioni fondate sulla Razza o sull’origine Etnica (UNAR) – Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Non è voluta mancare al taglio del nastro la senatrice Alessandra Maiorino, Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili. Con lei il sindaco Roberto Gravina, l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Felice, e l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Praitano, il vice presidente Arcigay Molise, Roberto Giammaria, il responsabile territori Arcigay, Francesco Angeli, la referente Cooperativa il Geco, Sara Ferri. «Campobasso – ha sottolineato Gravina – si conferma oggi più che mai città inclusiva e pronta a sostenere quotidianamente chiunque operi a favore dell’uguaglianza e della tutela dei diritti.
«Centri come questo che oggi inauguriamo a Campobasso – ha poi dichiarato la senatrice Alessandra Maiorino – rappresentano dei veri baluardi per la democrazia del nostro paese e lanciano un messaggio per nulla scontato di unità che con estremo piacere vedo realizzato qui a Campobasso e in Molise grazie a un lavoro di gruppo interistituzionale portato avanti con grande attenzione e sensibilità da parte del Comune di Campobasso, dei partner di progetto dell’Arcigay Molise e della Cooperativa il Geco e di tutti gli altri soggetti aderenti».
«Sono stati attivati due sportelli territoriali – ha spiegato l’assessore Paola Felice – a Campobasso, con apertura per tre giorni a settimana, e Isernia con apertura per due giorni a settimana – Lo sportello lavora su appuntamento, in presenza o in modalità online, sempre in base all’evolversi della pandemia Covid-19. Ciò permette ai cittadini molisani di poter usufruire di un servizio per cui spesso è necessario rivolgersi in centri già esistenti in altre regioni, evitando dunque la difficoltà legata agli spostamenti».
«Il Centro offre facilità di accesso presso sede fisica o la possibilità di usufruire di servizi online di supporto, – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Praitano – garanzia di anonimato e riservatezza, protezione e accoglienza in caso di necessità. Inoltre offre supporto di counseling e psicologico, assistenza legale sia civile che penale. Non mancano anche servizi per l’orientamento lavorativo e specifica possibilità di formazione, mediazione sociale, familiare, lavorativa e anche consulenze informative mediche. Si offre, inoltre, la possibilità di interloquire telefonicamente e online, nonché la disponibilità di un numero telefonico operativo h24 e di un sito internet dedicato».
Assente perché positiva al Covid la presidente dell’Arcigay Luce Visco, che ha lavorato in prima linea alla realizzazione del centro. «È una primavera dei diritti – ha invece commentato Sara Feri – finalmente anche in Molise uno sportello contro l’omotransfobia, per favorire un accesso diretto ai servizi alle persone che subiscono discriminazioni per la loro identità sessuale. Anche il Molise dopo un lungo lavoro ha aderito a questo progetto, per far sì che i nostri giovani, le donne, gli uomini, i trans i bisessuali, persone che qui in Molise vivono disagio, possano avere nel loro territorio tutti i servizi di cui necessitano, mediazione, consulenza medica e legale. Un punto di partenza da cui poter lavorare e dire che ogni scelta individuale è un diritto inalienabile. Ogni regione è coperta da almeno un centro, finalmente ora possiamo dire che il Molise non è il fanalino di coda sui diritti».
Una battaglia partita con il primo pride organizzato a Campobasso nel 2018, come ha rimarcato Francesco Angeli, molisano al vertice dell’Arcigay nazionale: «Dal primo pride sono stati fatti tanti passi, questo è quello più importante: un sostegno concreto alle vittime di omofobia. L’obiettivo successivo al pride era proprio quello, non volevamo che restasse una semplice giornata. Lo avevamo detto: il Molise esisteva e resisteva e che da quel momento avremmo lavorato per evitare le spopolamento della nostra regione. Adesso, qualora le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans del Molise dovessero subire violenza o discriminazione potranno rivolgersi qui e non andare a Roma, Napoli o nelle grandi città. Siamo solo all’inizio e passo dopo passo porteremo il Molise a diventare punto di riferimento contro le discriminazione. Certo, questo è un risultato storico, nessuno si aspettava l’apertura di un centro Lgbt qui, dobbiamo ringraziare anche il fondo promosso dalla senatrice Maiorino e approvato nel 2020 che ha rappresentato uno spartiacque nella battaglia Lgbt».
Angelo, 21 anni, è invece arrivato da Termoli per partecipare ad un evento che ha definito epocale: «Io, come tanti miei coetanei, abbiamo vissuto sulla nostra pelle cosa voglia dire essere discriminati, soprattutto in questa regione dove la mentalità non è ancora, per usare un eufemismo, molto aperta. Dunque questo centro rappresenterà un punto di riferimento per chi non si sente accettato. Le discriminazioni, purtroppo, avvengono in ogni contesto sociale, dalla scuola alla famiglia. Ora però qualcosa si sta finalmente muovendo e anche la nostra regione sta cambiando passo».
Oltre al Comune di Campobasso, capofila, e ai partner di progetto, Cooperativa sociale Il Geco e Associazione Lambda – Arcigay Molise, tante sono le realtà istituzionali e gli ordini professionali coinvolti come soggetti aderenti: Ats Larino, Ats Termoli, Arma dei Carabinieri, Asrem, Regione Molise, Prefettura di Campobasso, Procura della Repubblica presso il Tribunale per Minorenni del Molise, Provincia di Campobasso, Provincia di Isernia, Consigliera di Parità della Regione Molise, Questura di Campobasso, Tribunale per Minorenni del Molise, Università degli Studi del Molise, Consigliera Parità Campobasso-Isernia, Garante Regionale Diritti alla persona, Associazione Agedo Basso Lazio, Ordine Assistenti Sociali del Molise, Ordine Avvocati Campobasso, Ordine Avvocati Isernia, Ordine degli Psicologi del Molise.