Salirà sul palco del Teatro Savoia domenica sera per uno spettacolo che, come prevedibile, è già sold out. Roberto Vecchioni è infatti uno degli artisti di punta della rassegna ‘Appuntamenti a Teatro’ promossa dalla Fondazione Molise Cultura. «L’Infinito è un grande spettacolo di canti, immagini e monologhi. Emerge un mio concetto recente, nuovo – spiega il cantautore lombardo – di grande amore per tutto ciò che si fa e si vive. Ma è anche una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima… E come poi tutto si sia ricomposto in un’unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia, bella o brutta perché in realtà è sempre bella. Siamo noi che a volte la immaginiamo in un altro modo».
Lo spettacolo è riadattato in una versione unplugged e intima. Denominato Parole e Musica, Roberto Vecchioni affronta i temi a lui più cari anche attraverso monologhi e racconti, intervallati dai brani recenti dell’ultimo album “L’Infinito” e da alcuni classici del suo repertorio. Roberto Vecchioni è accompagnato da Lucio Fabbri (piano, mandolino e violino) e da Massimo Germini (chitarra acustica).
La sua attività nel mondo musicale inizia negli anni ’60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati. Nel 1971 si propone per la prima volta come interprete delle sue canzoni e incide il suo primo album “Parabola” che contiene la celeberrima “Luci a San Siro”. Nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. Nel 1974 vince il premio della critica discografica come miglior disco dell’anno per “Il re non si diverte”. Il successo di pubblico arriva nel 1977 con l’album “Samarcanda” cui fanno seguito più di venti album e altrettante raccolte per una vendita totale che supera gli otto milioni di copie. Nel 1992 il brano “Voglio una donna” vince il Festivalbar come canzone più ascoltata dell’anno. Vecchioni, nella sua lunga carriera, i generi musicali li ha (ri)visitati tutti, compresa la canzone classica napoletana, fino ad arrivare a “Luci a San Siro… di questa sera” (da cui l’album “Il Contastorie”), dove interpreta le sue canzoni più famose in chiave jazz. Torna poi al genere pop nel 2007 con il bellissimo “Di rabbia e di stelle”(Disco D’Oro). Nel 2009 insieme al maestro Beppe D’Onghia propone le sue canzoni riarrangiate per pianoforte e quintetto d’archi, esibendosi anche in versi recitati su musiche di Chajkowskij, Puccini, Rachmaninoff in numerosi teatri e cattedrali italiane. Da questa esperienza nasce lo splendido album “In Cantus”. Nel 2011 partecipa e stravince al Festival di Sanremo con la canzone “Chiamami ancora amore” che dà il titolo all’omonimo album. In quell’occasione vince anche il premio “Mia Martini” della critica e quello della sala stampa.
Attualmente è docente di Forme di poesia in musica presso l’Università di Pavia e membro della Giuria dei Letterati del Premio Campiello. Vecchioni è anche autore di saggi, recensioni letterarie e collabora con articoli di fondo per i più autorevoli giornali nazionali. Il 9 novembre esce il nuovo album “L’Infinito” con il ritorno di Francesco Guccini nel singolo “Ti Insegnerò a Volare”. Gennaio 2019. Nonostante la scelta, in controtendenza, di rinunciare alle piattaforme streaming e download per veicolare la sua musica solo attraverso i supporti tradizionali, L’Infinito viene certificato Disco d’Oro. Marzo 2019. Parte L’Infinito Tour. Ottobre 2020 è un mese carico di impegni: tutti i sabati è ospite fisso con la sua rubrica su Rai3 a Le Parole della Settimana, un programma condotto da Massimo Gramellini e il 27 ottobre esce il suo nuovo libro “Lezioni di Volo e di Atterraggio” (Einaudi Editore). Il 13 ottobre 2021 esce “CANZONI” (Bompiani) , l’autoantologia dei testi più significativi di 50 anni di musica di Roberto Vecchioni, con il commento di Massimo Germini e del semiologo Paolo Jachia ed è nuovamente ospite fisso con la sua rubrica su Rai3 a Le Parole della Settimana. Nonostante gli impegni artistici continua la sua attività di docente presso l’Università IULM di Milano con il corso “La Contemporaneità dell’Antico”.