La fumata bianca non è ancora arrivata, ma l’ipotesi Selvapiana come location del concerto di chiusura del Corpus Domini prende sempre più forma. Ieri si è riunito in Prefettura il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico e il sindaco Gravina, accompagnato dall’assessore Felice, ha fatto il punto delle situazione sulle misure da mettere in campo per garantire lo svolgimento dell’evento senza rischi. La ratio dietro la decisione – non solo dell’amministrazione, ma ‘spinta’ in primo luogo dalla prefettura – di cambiare l’area per gli spettacoli, è dettata innanzitutto dalla necessità di decongestionare il più possibile il centro in virtù della situazione epidemiologica. Perché, seppure la curva dei contagi è in netta discesa e dal 15 giungo cadranno anche le ultime limitazioni anti covid, è evidente che il virus circoli ancora a Campobasso e l’area antistante lo stadio eviterebbe il rischio di assembramento. C’è poi la questione legata alla scelta dell’artista che è strettamente collegata alla location. In Piazza della Repubblica è consentito l’ingresso ad un massimo di 3.300 spettatori, in contrada Selvapiana i numeri sono di gran lunga superiori. Per cui l’area risulta più ‘appetibile’ ad agenti e manager di artisti ‘di punta’, che programmano le date dei tour anche in relazione al numero degli spettatori.
Inoltre la questione logistica e di organizzazione dello spettacolo in piazza della Repubblica ha una serie di criticità che l’amministrazione vorrebbe volentieri superare. Dopo i disordini avvenuti nel 2017 in piazza San Carlo a Torino, durante la proiezione della finale di Champion’s League, sono state infatti applicate regole stringenti per manifestazioni pubbliche ed eventi. La circolare dell’allora capo della Polizia Gabrielli prevede che vengano staccati i biglietti anche a concerti e happening gratuiti o vengano predisposti altri «sistemi di rivelazione numerica per la valutazione del massimo affollamento sostenibile». Essenziali anche «percorsi separati per l’accesso e il deflusso», la presenza di «operatori adeguatamente formati» per «l’accoglienza, l’instradamento, la regolamentazione dei flussi anche in caso di evacuazione».
E ancora: «Piani di evacuazione e di emergenza», la suddivisione delle aree in settori, con la previsione di «corridoi centrali e perimetrali all’interno» per emergenze e interventi di soccorso. Sempre agli organizzatori spetta il compito di impiegare una sorta di steward per regolare i flussi di accesso e l’individuazione di apposite aree dove collocare i presidi sanitari. Dove anche essere presente un sistema di altoparlanti o di maxischermi sui quali, in caso di necessità, far convergere «preventivi e ripetuti avvisi e indicazioni al pubblico da parte dell’organizzatore o delle autorità, concernenti le vie di deflusso e i comportamenti da tenere in caso di eventuali criticità».
Previsti pure provvedimenti «finalizzati al divieto di somministrazione e vendita di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possono costituire un pericolo per la pubblica incolumità».
Misure che ovviamente dovranno essere garantite anche in contrada Selvapiana ma, a differenza del centro, non si sacrificherebbe lo spazio dedicato al pubblico. Negli anni scorsi, infatti, molti cittadini rinunciarono ad assistere allo spettacolo proprio per la ‘stretta’ imposta dalla Prefettura: l’ingresso contingentato da via Milano, con un massimo di 10 persone per volta, la chiusura dei cancelli non appena raggiunta la capienza scoraggiò il pubblico. Qualora il concerto dovesse tenersi in contrada Selvapiana, trapela da Palazzo san Giorgio, verrà predisposto anche un servizio navetta per chi non vorrà utilizzare mezzi propri. Il nodo, dunque, è quasi sciolto. Unico rebus, forse il più importante, resta quello sul nome dell’artista o degli artisti. Sindaco e giunta tengono le bocche rigorosamente cucite, senza svelare neppure il ventaglio di nomi su cui si sta lavorando da settimane. Il budget per l’intero evento si aggira sui 250mila euro, un cifra sostanziosa che potrebbe portare sul palco di Campobasso un ‘nome importante’.

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