Le strade affollate, il suono delle risate e quel tenero stupore negli occhi dei bambini: ricorderemo questo del Corpus Domini 2022. Ieri Campobasso è finalmente tornata ad abbracciare la sua amata tradizione.
La lunga attesa, durata due anni, non ha scalfito le emozioni, anzi. Le ha rese, se possibile, ancora più forti.
Un evento ‘familiare’ ma allo stesso tempo nuovo. Intenso. Per alcuni aspetti migliore.
A dare un’impronta al primo Corpus Domini post-pandemia la resilienza del popolo campobassano che, forte dell’amore per la propria città, è tornato in strada per riappropriarsi delle sue preziose radici.
Ieri mattina, dal museo di via Trento, i quadri viventi hanno nuovamente spiccato il ‘volo’. Prima della partenza il consueto rito della vestizione, la santa messa e la benedizione dei 13 Misteri a cura del vescovo Bregantini. Alla cerimonia anche il sindaco Roberto Gravina, l’assessore alla Cultura Paola Felice, il presidente della Provincia Francesco Roberti, il presidente del Consiglio Comunale Antonio Guglielmi e l’assessore comunale Simone Cretella. Anche quest’anno il primo cittadino e il vertice di Palazzo Magno si sono ‘prestati’ ai dispetti degli storici diavoli lasciando che il loro volto venisse ricoperto di tinta nera.
La sfilata, sulle inconfondibili note del Mosè di Rossini, ha poi attraversato le strade del centro tra gli sguardi appassionati di grandi e piccini. Una pioggia di caramelle ha investito diavoletti e angioletti tra le vie del borgo rendendo più ‘dolce’ il loro percorso. Immancabile l’omaggio di fronte all’abitazione del padre degli Ingegni, Paolo Saverio Di Zinno.
Portatori e protagonisti dei 13 quadri viventi sono tornati ancora una volta a vivere la propria “vocazione”. In scena diavoli, angeli e santi. Lo stoicismo della tunzella di fronte alle tentazioni. E poi le note travolgenti della banda e quell’ “ordine” inconfondibile che interrompe i momenti di pausa: Uno, due, tre, scannett allert!
Applausi scroscianti hanno accompagnato la ripartenza degli Ingegni di tappa in tappa.
Anche il meteo è stato clemente. Non una nuvola in cielo nel giorno dei campobassani.
Entusiasta anche l’amministrazione comunale per aver ‘restituito’ alla città la propria festa dopo due anni di stop forzato. Un’edizione dei record: circa 100.000 le presenze in città. Ricordiamo inoltre che la manifestazione quest’anno ha ricevuto il patrocinio del ministero della Cultura.
Insomma, un tripudio di emozioni. «È stato come ritrovare un vecchio amico», commenta qualcuno.
Gli Ingegni del Di Zinno sono poi rientrati nella loro ‘casa’ in via Trento. La grande gioia che ha animato l’evento ha accompagnato i protagonisti anche nel dopo sfilata.
In serata, infine, l’atteso concerto dei Litfiba. Un appuntamento che ha richiamato in città migliaia di fan della storica band fiorentina. L’evento, infatti, ha sfiorato il sold out.
Un’indimenticabile pagina di storia per la città che probabilmente narreremo alle future generazioni come “il giorno in cui Campobasso è tornata a vivere!”.
sl