Un presunto danno erariale da oltre 30 mila euro per spese di telefonia mobile. È quanto denunciato nel 2014 da Roberto Gravina, Luca Praitano, Simone Cretella e Paola Felice, allora consiglieri di opposizione a Palazzo San Giorgio. Nel mirino dell’ennesimo ‘esposto pentastellato’ alla Corte dei Conti dirigenti ed assessori comunali: Salvatore Colagiovanni, Giovanni Di Giorgio, Vincenzo De Marco, Giuliana Carano e Matteo Panichella, che ieri sono stati assolti ancora una volta.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno denunciato «anomalie delle spese telefoniche sostenute dall’amministrazione comunale di Campobasso negli anni 2011 e 2012».
In particolare l’esposto faceva riferimento «ad un contratto di telefonia stipulato tra il comune di Campobasso e Telecom Italia per la prestazione di servizi di telefonia mobile avente Profilo di abilitazione n. 8 (ovvero traffico verso le utenze appartenenti al medesimo o ad altri gruppi definiti dall’amministrazione nonché verso la lista dei corrispondenti abituali definiti nel modulo RPV) con disabilitazione del roa-ming, della trasmissione dati e delle videochiamate», per cui il Comune aveva pagato fatture con costi considerevoli per traffico dati. Gli ex consiglieri di opposizione, ora al governo della città, con l’esposto chiedevano dunque «che assessori e dirigenti pagassero, in favore del Comune di Campobasso, la somma di euro 30.149,55, oltre a rivalutazione, interessi e spese del giudizio, quale danno all’erario conseguente ad indebito pagamento, a carico dell’ente locale, di spese telefoniche».
Gli indagati, difesi dagli avvocati Fabio Albino, Giacomo D’Angelo, Aldo De Benedittis, Domenico Carano e Stefano Sabatini, hanno dimostrato, invece, l’insussistenza delle accuse mosse e sono stati assolti.
Non è la prima volta gli esposti grillini alla Corte dei Conti si dissolvono come bolle di sapone, con l’ulteriore ‘beffa’ della condanna dell’ente comunale al pagamento delle spese processuali.