Una proposta che va nel segno della riduzione dei costi e della ‘parificazione’ dei lavori. Michele Ambrosio capogruppo dell’Udc a Palazzo San Giorgio chiede che vengano riviste le indennità del sindaco, del presidnete del Consiglio e degli assessori e nello stesso tempo propone che i dipendenti pubblici vengano equiparati ai liberi professionisti. Ambrosio vuole mettere ordine in un settore che, almeno in apparenza, di ordine ce n’è poca. Poniamo il caso degli assessori: si parte da un’indennità base per chi, dipendente pubblico non lascia il proprio lavoro e dedica ‘i ritagli di tempo’ all’attività ammnistrativa (così ha scelto di fare Giovanni Di Giorgio). Ma se si dovesse rinunciare alla propria professione l’indennità ‘raddoppia’. Non proprio allo stesso modo funziona per i liberi porofessionisti (caso che a Palazzo San Giorgio riguarda tutti gli altri assessori) che prendono la paga piena pur continuando a mantenere la propria professione. “Chi percepisce lo stipendio per il full time dovrebbe sospendere la libera professione. Ecco perché chiedo che i lavoratori statali vengano equiparati ai porfessionisti. Sono convinto che se la commisisone Statuto dovesse far passare questa mia modifica si otterrebbe anche un notevole risparmio”, conclude Michele Ambrosio.