«Portavi sempre quello zaino così pesante, con all’interno tutto il necessario per te ma soprattutto per gli altri. Ora toccherà a noi portare il peso della tua assenza». Le parole pronunciate dai compagni scout racchiudono tutta l’essenza di Asmir, un ragazzo che si prodigava sempre per gli altri, che non si fermava mai di fronte alle difficoltà, pronto ad agire quando c’era bisogno, in famiglia, tra gli amici, nel campo del sociale.
Un ragazzo entusiasta, «quell’entusiasmo inconfondibile che sprizzavano i tuoi occhi azzurri» come ha ricordato il parroco della Mater Ecclesiae dove ieri mattina si sono svolti i funerali del 21enne che ha perso la vita nel tragico incidente lungo la statale 16 a Petacciato. Una scomparsa che ha distrutto due comunità, quella di Mirabello Sannitico, paese in cui Asmir Battista, originario della Bosnia, viveva insieme alla famiglia da quando aveva sette anni, e quella di Campobasso, dove il giovane era molto conosciuto soprattutto per la sua attività scoutistica e di volontariato.
Aveva tanti sogni Asmir, avrebbe voluto diventare Carabiniere. «Ma un referto medico gli ha negato quell’obiettivo», ha ricordato papà Giuseppe. Asmir però non si è scoraggiato ed ha iniziato gli studi di architettura a Pescara.
Sul sagrato della chiesa le associazioni di volontariato, i gruppi scout e centinaia di persone, tutti accomunati da un senso di dolore e smarrimento per una perdita che non si riesce a comprendere. «Ho avuto la gioia e la grazia di incontrare Asmir – dice il parroco nella sua omelia – domenica abbiamo fatto l’ultima uscita con gli scout ed ora mi trovo qui a dirgli addio. Chi avrebbe mai pensato di trovarsi in questa situazione. Oggi noi tutti siamo chiamati ad ‘abitare’ ancora di più la nostra fede, ma come fare? Voglio pensare ad Asmir, all’origine persiana del suo nome, che significa ‘attivo’ e ‘pio’. Due qualità che lo rispecchiano in pieno. Asmir aveva quella pietas, quell’amore quasi reverenziale nei confronti delle persone care, degli amici, degli scout ma anche e soprattutto nel campo sociale. Asmir si rapportava a questa realtà con garbo e fine educazione, qualità piuttosto rare. Così dobbiamo ricordarlo, in modo che la sua luce faccia breccia in questo momento di buio».
Ad accompagnare il feretro al termine della cerimonia le note di ‘Ovunque sarai’, poi la lettera struggente della sua migliore amica. «Saresti dovuto diventare il migliore degli architetti e io il più grande degli avvocati nel nostro studio che avevi già progettato – legge tra le lacrime – ce lo eravamo promesso e invece non ci sei più. La tua assenza non cambierà però la cosa più importante, il mio migliore amico resterai per sempre tu».
Non solo dolore e sgomento. Per la comunità di Mirabello Sannitico sono anche ore di attesa e speranza per le condizioni degli altri due giovani che erano a bordo dell’auto insieme ad Asmir. Adele è stata ricoverata all’ospedale Cardarelli ed ha subito un importante intervento chirurgico per ridurre le fratture e, fanno sapere i sanitari, non è in pericolo di vita. Lorenzo è invece in prognosi riservata al “Riuniti” di Foggia e le sue condizioni sono stabili ma restano gravi.
I Carabinieri intanto stanno proseguendo nelle indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente. I militari, oltre ai rilievi tecnici, hanno ascoltato anche alcuni testimoni, i passeggeri di un pullman che si trovava a poca distanza dal luogo del frontale.

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