La classifica generale restituisce una fotografia tutto sommato positiva, anche se alcuni indicatori meritano attenzione e fanno di Campobasso tra le province con il più alto tasso di reati. Parliamo della ‘mappa dei reati’ elaborata da Il Sole 24 ore sulla base dei dati forniti dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno.
Confrontando i dati 2021 con quelli del 2019, prima della pandemia, si registra una diminuzione generalizzata nelle 107 province in termini quantitativi degli illeciti. Campobasso occupa l’85esima posizione della classifica generale, con 2.573,6 denunce ogni 100mila abitanti e un totale di 5.420 segnalazioni alle forze dell’ordine in un anno.
Se si analizzano però i singoli reati la situazione cambia. Maglia nera per i furti d’auto con 162,4 denunce ogni 100mila abitanti: numeri che fanno ‘scalare’ (e non è un bene, ndr) la graduatoria portando Campobasso sul dodicesimo gradino. Non va meglio su fronte degli stupefacenti: 19esima posizione e 63,3 denunce ogni 100mila abitanti. L’indicatore più sfavorevole è quello sugli incendi dolosi con 32,8 denunce e la decima posizione in classifica.
Calano invece le rapine ( Campobasso è al 101esimo posto), i furti con strappo (98esimo gradino), le associazioni a delinquere (95esima posizione) e le violenze sessuali (94esimo posto).
A livello nazionale, tra le 107 province italiane Milano è quella con più furti rilevati ogni 100mila abitanti, in particolare nei negozi e nelle auto in sosta; è settima per denunce di violenze sessuali; seconda per rapine in pubblica via; terza per associazioni per delinquere.
Più denunce, però, non significa per forza meno sicurezza. Innanzitutto perché la “sicurezza urbana” è influenzata anche dalla percezione stessa che ne hanno i cittadini. Ma anche perché i dati sulle denunce riflettono la propensione dei cittadini a presentarle, legata a diversi fattori: la differente “soglia del dolore” della cittadinanza verso il crimine; il grado di fiducia nelle forze dell’Ordine; la più o meno efficace presenza delle istituzioni sul territorio. A cui si aggiungono i flussi turistici: l’elevato passaggio di persone su un territorio diventa spesso bersaglio della micro-criminalità, ad esempio di borseggiatori attirati in loco dalla possibilità di “fare cassa”.
La geografia dei reati 2021 conferma, poi, una serie di scenari ormai consolidati: Milano capitale dei furti in generale davanti a Rimini e Roma; Barletta in cima alla classifica di quelli d’auto; Napoli prima per furti con strappo e di motocicli, ma anche di contrabbando. E, ancora: Gorizia in cima alla classifica delle truffe e delle frodi informatiche; Vibo Valentia prima per minacce.
Emergono però una serie di novità come il primato di La Spezia nei reati legati agli stupefacenti – incluso lo spaccio – e quello di Matera sul fronte delle denunce di incendi. Enna sostituisce Caltanissetta in cima alla classifica degli omicidi volontari – ed è seguita da Aosta – mentre Biella e Ragusa vestono la maglia nera per, rispettivamente, estorsioni e usura.

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