È arrivato alla stazione ferroviaria di Campobasso, atteso dalle autorità civili, militari e religiose della regione, oltre a rappresentanze degli istituti scolastici e delle Scuole Allievi Carabinieri e Allievi Agenti di Polizia di Stato di Campobasso, il ‘Treno della Memoria’, partito lo scorso 6 ottobre, come prosecuzione del viaggio del convoglio speciale che nel 1921 trasportò la salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma. L’iniziativa del Ministero della Difesa, svolta in collaborazione con il gruppo Ferrovie dello Stato, prevede che il treno che ieri ha fatto tappa nel capoluogo regionale molisano, percorra, in tutto, un itinerario lungo 5mila chilometri, sostando in 17 stazioni, per concludere il suo viaggio nella capitale il 4 novembre, in occasione del giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate. Ad accogliere l’arrivo del convoglio in stazione questa mattina, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Campobasso, erano presenti il sindaco, Roberto Gravina, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Guglielmi, l’assessore alla Polizia Municipale, Simone Cretella, e il capogruppo al Comune del MoVimento 5 Stelle, Antonio Vinciguerra, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini e l’assessore regionale ai trasporti Quintino Pallante. Proprio il consigliere Vinciguerra fu l’artefice della mozione presentata e votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Campobasso, nel giugno del 2021, con la quale, venne conferita la cittadinanza onoraria della Città di Campobasso al Milite Ignoto, aderendo così al progetto ‘Milite Ignoto, Cittadino d’Italia’.
E ieri il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, nel corso della cerimonia ufficiale svoltasi in stazione, ha consegnato direttamente nelle mani degli alti rappresentanti dell’Esercito, la pergamena che attesta la cittadinanza onoraria conferita al Milite Ignoto dalla città capoluogo di regione.
«Conoscere la storia della nostra nazione e i valori che ne hanno saputo caratterizzare i momenti più difficili ma anche più gloriosi, – ha detto il sindaco Gravina – è qualcosa che, a livello istituzionale, ci deve aiutare a compiere scelte maggiormente consapevoli e dedite all’esclusiva costruzione di un futuro che metta al centro il dialogo tra i popoli e l’ascolto reciproco. Ciò che la Prima Guerra Mondiale rappresentò per tutta l’umanità in termini di privazioni e sofferenze, ha trovato, nel corpo del Milite Ignoto, il simbolo immortale dei sacrifici compiuti da tutti coloro che arrivarono a dare, senza compromessi, la vita per la Patria. La Città di Campobasso – ha detto in conclusione il sindaco – con la cittadinanza onoraria conferita nel giugno dello scorso anno al Milite Ignoto, ha voluto che i valori da lui rappresentati potessero divenire emblema del vivere civile della nostra comunità, trasmettendone il doveroso senso del ricordo e della memoria anche verso le nuove generazioni». Un viaggio che ha coinvolto centinaia di cittadini, come ha raccontato Fulvio Poli, generale dell’Esercito italiano. «L’anno scorso ero convinto di compiere un viaggio tranquillo invece trovare tutti questi italiani lungo il tragitto, e ritrovarli quest’anno nelle piccole stazioni, con la pioggia o con la nebbia, a qualunque ora fa bene al cuore di un soldato. Questa è la prova che gli italiani credono in noi, in quello che facciamo e quello che abbiamo fatto. Non me ne vogliano i fratelli italiani del nord ma devo ammettere – confessa – che al Sud c’è un’accoglienza più clamorosa. Lo stesso calore che abbiamo trovato oggi (ieri, ndr) a Campobasso».

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