‘Rimboccarsi le maniche’ è diventato un vero tormentone, sia dentro che fuori il Palazzo di città. “Ora sono pronto a rimboccarmi le maniche” ha detto giovedì sera il sindaco subito dopo l’ufficializzazione dei nuovi assessori i quali, una volta accettata la nomina hanno annunciato, manco a dirlo, che si sono già rimboccati le maniche. Insomma in Municipio c’è un rinnovato desiderio di mettersi al lavoro. Del tutto comprensibile per le new entry (Nicola Gesualdo, Livia Mucci e Donato Toma) un po’ meno per chi da quattro anni è al comando di uno o più settori e che sempre da quattro anni è bersaglio di feroci critiche legate all’immobilismo che ha contraddistinto questa consiliatura. “C’è molto da fare e ci sarà da rimboccarsi le maniche – commenta, tanto per rimanere in tema, Maurizio Tiberio consigliere di maggioranza – non ho grandi cose da dichiarare so però che occorre mettersi al lavoro. Abbiamo avuto di recente due messaggi forti – la butta sul piano politico – una dal Capo dello Stato e l’altra dai due maggiori partiti italiani che ci fanno meditare, ma ciò che più mi fa riflettere è la protesta in aula di un paio di settimane fa quando tanti disoccupati hanno alzato la voce in Consiglio manifestando il loro disappunto verso l’amministrazione (e verso le promesse disattese fatte da qualche amministratore ndr) e l’immobilismo in cui è caduto il Comune. Quando domenica scorsa – continua Tiberio ho sentito la notizia della sparatoria a Roma è come se avessi avuto una sorta di flashback perché mi sono tornate in mente le facce di quei padri di famiglia senza stipendio e non ho potuto fare a meno di pensare alle loro difficoltà, alle loro delusioni, all’amarezza di ritrovarsi davanti ai loro rappresentanti politici a cui avevano chiesto aiuto e dai quali non sono riusciti ad ottenere nulla. Insomma credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro per dire che non è più il tempo delle chiacchiere, questa nuova giunta si è assunta una grande responsabilità non solo agli occhi del Consiglio ma anche a quelli della gente comune, di chi ha bisogno di avere risposte”. I settori che attendono di essere rilanciati sono tanti. “Il patto di stabilità sarà anche un grande vincolo ma non può essere un limite per il buon governo – hanno detto dall’opposizione – chi vuole e sa amministrare inventa nuove strade, scopre percorsi alternativi, e non resta ad asciugarsi le lacrime o a piangere sul latte versato”. La nota stampa dell’assessore De Benedittis con la quale ha annunciato che per il 2012 il patto di stabilità è stato rispettato e che ci sarebbero anche dei margini di movimento (economico) sembra una buona base di partenza per il rinnovato corso dell’amministrazione Di Bartolomeo che si avvia alla conclusione. “Nessun commento, non ho niente da dire”. Lapidario il consigliere Alessandro Pascale che sulla nuova giunta non vuole rilasciare alcuna dichiarazione. La sua amarezza, o delusione che dir si voglia, è piuttosto palese e comprensibile: per anni si è occupato di una serie di progetti relativi al settore commercio e alla zona industriale e al momento di essere premiato per l’impegno il suo nome è stato completamente dimenticato. Poche parole anche dal capogruppo dell’Udeur Antonio Pietrarca che è stato al centro di quest’ultima tormentata stagione politica: “Lunedì avremo una riunione con tutto il partito ma non accetto – precisa – quando il sindaco dice che la scelta della nuova giunta lui l’ha subìta dai capigruppo. Ma da quali capigruppo e di quale scelte parla il sindaco? Noi insieme all’Udc e al gruppo misto di cui è stato nominato un assessore avevamo fatto delle precise richieste: azzeramento della giunta, delle commissioni e della presidenza e di ogni altra carica in capo ai consiglieri, avevamo parlato di un criterio di rappresentatività e di una serie di punti da portare a termine entro la scadenza del mandato. Finora nessuno di questi punti è stato preso in considerazione, a tenere banco è stata solo la questione della giunta e la posizione dell’Udeur. Forse c’era bisogno di spostare il baricentro dell’attenzione su altro, per il bene di tutti”. Accantonando per un attimo le polemiche si parla già dei nuovi ingressi in Consiglio dove si sono liberati i posti degli assessori appena nominati. In quota a Progetto Molise non ci sono dubbi, entrerà Giuseppe Santone imprenditore ed editore. Più complicata invece la surroga di Molise civile. Il posto spetterebbe alla preside Clotilde Perrella che però sta riflettendo se entrare in Consiglio, decisione che dipende anche da questioni strettamente personali. Se non entra lei il posto spetta a Maurizio Mitro, artigiano, 39 anni e alla sua prima esperienza politica.