Ci sono voluti un paio di mesi per riempire il piccolo mosaico e venti minuti per ufficializzare le deleghe della nova giunta “quella del rilancio” come l’ha definita il sindaco Di Bartolomeo e subito ribattezzata “della discordia” da qualche anima della maggioranza che non ha gradito il modo in cui tre assessori siano stati buttati fuori dal Comune e anche certe scelte portate avanti dal primo cittadino. Che un paracadute pure se l’è lasciato. Ha conservato tra le altre un paio di deleghe importanti tra cui i lavori pubblici e cultura che potrebbero essergli utili per un prossimo allargamento dell’esecutivo. L’ipotesi di ritoccare la sua squadra è possibile. Insomma per essere chiari Di Bartolomeo pare non voglia chiude la porta in faccia all’Udeur (anche se di fatti l’assessore del Campanile è stato revocato) e con i suoi nuovi assessori accanto ringrazia chi li ha preceduti. Ecco le deleghe: a Donato Toma, il commercialista esterno, sono stati assegnati bilancio , risorse comunitarie e controllo di gestione. A Livia Mucci sono andati personale, pari opportunità, verde pubblico, rapporti con l’università, politiche per l’infanzia e campobassani nel mondo. Nicola Gesualdo dovrà occuparsi di Pianificazione territoriale, urbanistica e politiche del centro storico. Passando agli assessori che hanno già militato nel governo cittadino iniziamo col vicesindaco Giuseppe Cimino, nuovo assessore al commercio, attività produttive, artigianato, turismo , farmacie, randagismo e servizi di emergenza sanitaria. A Nicola Cefaratti sono state riaffidate le vecchie deleghe: ambiente, innovazione tecnologica, trasporto pubblico, sicurezza del patrimonio comunale, politiche energetiche e società partecipate. Aldo De Benedittis ha avuto i servizi sociali, sport, lavoro e occupazione ed edilizia sportiva. Di Bartolemeo si è tenuto lavori pubblici, cultura, polizia municipale, mobilità, istruzione, protezione civile, programmazione, arredo e decoro urbano. E da oggi tutti al lavoro.