Finale col botto per la novena dell’Immacolata Concezione presso la Chiesa di San Giovanni Battista del capoluogo regionale. Se non fosse una cosa seria, così come presentata, verrebbe anche voglia di sorriderci su, ma il botto, purtroppo, è di quelli che non t’aspetti e di conseguenza non lascia spazio a risate di sorta. Mentre in Chiesa, infatti, si teneva la celebrazione conclusiva in onore della Madre di Cristo, così come programmata dalla fraternità francescana dei frati minori di Puglia e Molise, che gestisce spiritualmente il luogo di culto, nell’adiacente Convento si consumava un vero e proprio saccheggio da parte di malintenzionati, evidentemente senza cuore. Con i frati impegnati in Chiesa, per la circostanza, gremitissima di fedeli, qualcuno o più di qualcuno, ha pensato bene di agire indisturbato nei locali del Convento, rimasti incustoditi, alla ricerca di quanto potesse essere trafugato. Tutte, o quasi, le camere dei singoli religiosi sono state aperte e prelevato dai visitatori in maniera particolare denaro contante. I malviventi, come detto, approfittando della celebrazione in corso, al termine della quale sarebbe stato benedetto il presepe della parrocchia e accese le luminarie per le imminenti festività natalizie e di fine anno, dopo essere probabilmente saliti sul tetto della struttura e aver scardinato una finestra al secondo piano, ove appunto sono situati gli alloggi dei frati, con relativa tranquillità hanno setacciato tutti gli ambienti, a caccia di soldi e di quant’altro potesse interessare. Presa di mira una cassaforte contenente denaro liquido, aperta con l’ausilio di apposita attrezzatura che fa pensare ad un colpo chiaramente ben congegnato ed evidentemente preparato. Hanno avuto tutto il tempo a disposizione i malfattori per rovistare ovunque, visto e considerato che la santa messa è iniziata alle ore 18,30 e terminata dopo un’ora abbondante. Non è stato ancora possibile quantificare completamente l’entità del danno economico, in attesa di una approfondita stima, ma si presume che il bottino sia stato abbastanza considerevole, sembra attendibile una cifra di molto superiore ai diecimila euro, frutto delle raccolte della novena e delle altre attività e servizi forniti dalla comunità religiosa. Occorre tenere presente che si è in un contesto festivo e che la generosità dei parrocchiani in tale periodo si manifesta in maniera più copiosa rispetto ai giorni feriali. In più la novena dell’Immacolata, alla quale si riservano sempre una attenzione di preghiere particolari e una massiccia partecipazione, di per sé, rappresenta un momento di squisita solidarietà nella considerazione che i francescani provvedono in questo tempo di Avvento, a distribuire, in spirito di carità così come ha disposto il poverello di Assisi, elargizioni di ogni genere ai meno abbienti del popoloso quartiere San Giovanni. Solo a messa finita, celebrata dal parroco, padre Antonio Narici, da poco insediato ufficialmente con un solenne rito di immissione canonica presieduto dal vescovo della Diocesi, GianCarlo Maria Bregantini, si è venuto a scoprire il furto, prima che tutta l’assemblea, così come predisposto da padre Antonio e dai confratelli, si recasse nell’apposito salone conventuale per festeggiare la fine della novena alla Madonna. Festeggiamenti interrotti per via dell’imprevisto che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, appositamente allertate e prontamente accorse con una pattuglia della Polizia, che ha proceduto ad effettuare i rilievi e i controlli del caso. Si spera che utili indizi per gli inquirenti verso la individuazione dei responsabili possano arrivare dalle telecamere che controllato l’area. Ovviamente del delinquente o dei delinquenti nessuna traccia. Per lui, o per loro, un Natale sicuramente più prodigo, per i più poveri della zona una aspettativa probabilmente che non sarà all’altezza degli anni precedenti, anche se il parroco e tutta la fraternità non faranno mancare il loro supporto piscologico e spirituale a tutta la popolazione amministrata e in maniera particolare ai più fragili, ai meno fortunati. È la seconda volta che il Convento viene visitato dai furfanti negli ultimi tempi, quasi con modalità analoghe, solo che l’altra volta non c’erano celebrazioni in atto. Era il 30 settembre 2015 ed anche allora fu asportata una cifra intorno ai diecimila euro. Insomma, la pandemia e la fame di denaro stuzzicano e stimolano i ladri che non lasciano nulla di intentato pur di sbarcare il lunario: non ha rilievo neppure se si tratta di Chiese che, prevalentemente, si reggono sulle nostre offerte. Istituzioni che poi riversano parte degli introiti sui più bisognosi.
Michele D’Alessandro