Nove esplosioni controllate che sono andate avanti per tutto il pomeriggio di ieri. Tanto ci è voluto per ‘smaltire’ il materiale esplosivo trovato venerdì mattina nello scantinato di via Conte Verde. Alla fine il quantitativo trasportato dagli artificieri del Reparto di Chieti nella cava di contrada Tappino è stato addirittura superiore alla prima stima fornita dall’Arma: ben 200 chili di gelatina di dinamite fatti brillare poco per volta nelle varie buche scavate dai vigili del fuoco.
Il boato provocato dalle esplosioni si è udito distintamente anche a Campobasso. Le operazioni sono state condotte congiuntamente dagli artificieri, vigili del fuoco, uomini del Gos Movimento terra del 115 e carabinieri. Sul posto anche una ambulanza del 118.
In via Conte Verde, invece, la situazione è tornata alla normalità già dalla serata di venerdì quando i circa 100 residenti evacuati sono potuti rientrare a casa. Nell’immobile appartenuto ad un imprenditore edile deceduto negli anni ’90 e ora di proprietà del Demanio sono stati trovati anche inneschi e micce. Materiale utilizzato solitamente per gli interventi di demolizione che, secondo gli inquirenti, avrebbe potuto far saltare in aria il quartiere.
Per questo la Procura, come atto dovuto, ha aperto un fascicolo contro ignoti per accertare eventuali responsabilità. La dinamite, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è rimasta accatastata nella cantina per oltre 20 anni e con molta probabilità nessun familiare del vecchio proprietario ne era a conoscenza.