Nove voti contrari e nove voti a favore: la mozione sul taglio degli stipendi ai dirigenti della Provincia di Campobasso non è passata. Per un soffio. Un pareggio che non è piaciuto al presidente De Matteis che probabilmente avrebbe gradito una maggioranza più compatta.
“Maggioranza e minoranza sul principio di ridurre le spettanze dei dirigenti (più alte anche di quelle delle grandi città) sono sostanzialmente d’accordo – sottolineano dalcentrosinistra – anche se la mozione non è passata per una questione di semplice regolamento. Siamo tuttavia soddisfatti perché il documento è un importante impulso affinché la Giunta acceleri l’iter per la riduzione del monte salari dei dirigenti della Provincia di Campobasso, tra i più alti in Italia. L’obiettivo che ci siamo prefissati con la mozione è tagliare le spese per i dirigenti destinandole a scuole e strade, e premiare il merito migliorando così le loro performance e quindi i servizi per i cittadini”.
“Viene sempre erogato il massimo possibile – affermano dal centrosinistra – a tutti i dirigenti e in modo indifferenziato, evidenziando la sostanziale inefficacia del meccanismo di valutazione attualmente esistente”. Molto critico Antonio Cerio: “Preso atto del pareggio nella votazione, il punto è che la politica non vuole prendere coscienza delle problematiche importanti: ci si è concentrati a ridurre i consiglieri comunali dei piccoli centri, i quali hanno un costo irrisorio e al contempo non si sono toccate le grosse cifre. Questa è una presa in giro nei confronti dei cittadini. Qui in Provincia – continua Cerio – parliamo di oltre 300mila euro di premi annuali elargiti a 7 dirigenti… Con queste cifre si potrebbero assumere circa 30 persone stagionali, dando respiro a 30 famiglie!”. Riccardo Di Chiro che si è astenuto non ha però risparmiato una stoccata al centrodestra affermando che “sono mesi ormai che ne discutiamo in Giunta…” e che quindi ancora non si registrano risultati praticamente a distanza di due anni. Dall’altro lato il centrosinistra evidenzia che “l’essenza della nostra mozione, alla luce della pesante crisi finanziaria e della difficoltà nell’erogare servizi, è prima di tutto una questione di etica e di responsabilità”.