La scuola “Petrone” ha sempre al centro il successo formativo di ciascuno studente. Per questo si impegna in una progettazione che prevede la formazione continua del personale e una continua innovazione. In linea, infatti, con le ultime indicazioni pedagogiche, che hanno fortemente valorizzato il ruolo dello spazio nel processo di formazione, si è impegnata a progettare diversi percorsi alternativi aprendo gli orizzonti a nuove sfide educative. Un esempio sono le attività di outdoor education, che convertono la trasmissione del sapere in esperienza e motivano gli alunni ad imparare facendo tramite un approccio multidisciplinare, che stimola la capacità critica dei ragazzi.
Ma non basta. Il nostro Istituto sta per condurre la scuola lontano, in ogni senso. Coerentemente con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che prevede la trasformazione fisica e virtuale degli ambienti, oltre ad un cambiamento delle metodologie e delle tecniche di apprendimento e insegnamento, ha deciso di confrontarsi con realtà distanti dalla propria, per renderla migliore.
Grazie ad un notevole impegno del proprio team di docenti, l’istituto Petrone è riuscito ad ottenere l’accreditamento al programma europeo Erasmus+, un’importante occasione formativa necessaria per affrontare le diverse sfide di rinnovamento, come quella dell’internazionalizzazione del sapere. YOUrope, questo il titolo del progetto, sarà un ulteriore tassello che contribuirà a migliorare la qualità, la competitività e l’inclusività della nostra azione educativa e didattica.
Soprattutto in questa fase post-pandemica, caratterizzata dalla necessità di ricercare nuovi stimoli e una rinnovata vitalità per i nostri alunni, è necessario investire sulla persona, sulle competenze trasversali e sull’acquisizione di soft skills adeguate ad affrontare i cambiamenti nei futuri scenari di vita internazionali. Negli ultimi tempi, infatti, si avverte la necessità sempre più urgente di lavorare sulla motivazione e sul coinvolgimento all’apprendimento della popolazione scolastica, di valorizzare e incanalare l’energia dei nostri studenti attuando percorsi didattici significativi, accattivanti e maggiormente efficaci. Per vincere tale sfida il confronto con realtà diverse costituisce un’azione imprescindibile.
A questo scopo, è opportuno ottimizzare l’organizzazione del tempo scuola attraverso una rimodulazione oraria/disciplinare della settimana, riducendo la parcellizzazione dei saperi anche attraverso la compattazione delle discipline. Il nostro progetto ha come obiettivo la valorizzazione del tempo scuola mediante modelli evolutivi di orario che associno tra loro discipline diverse in chiave trasversale e alternino o compattino momenti di interdisciplinarità e segmenti più operativi di natura laboratoriale.
Il nostro Istituto sogna e progetta una scuola capace di rendere gli studenti felici di apprendere, talvolta anche rompendo gli schemi, investendo sulla ricerca-sperimentazione di metodologie innovative e strategie organizzative che possano essere calate nella nostra realtà.
Obiettivo strategico è formare una coscienza civica internazionale nella popolazione scolastica. Per questo occorre un adeguamento metodologico che intercetti il cambiamento costante e vorticoso della realtà circostante, in modo da contribuire alla costruzione di una figura di studente competente, libero, capace di orientarsi nel mondo che cambia. Una scuola che investe sull’innovazione risulta al passo con i tempi e offre percorsi formativi sfidanti e accattivanti, che mirano a formare persone in grado di formarsi come cittadini del mondo resilienti, duttili e flessibili.
Dirigente Natilli, quali sono le sfide più importanti che la sua scuola sta attualmente affrontando?
«Credo sia estremamente importante promuovere il rinnovamento metodologico che si apra a nuovi scenari educativi. La prassi didattica tradizionale non si mostra più del tutto efficace per supportare adeguatamente gli alunni verso il raggiungimento delle competenze europee. Vorremmo che una didattica internazionale caratterizzasse la nostra scuola per contribuire a formare l’identità di “cittadini del mondo” dei nostri ragazzi».
Quale altra sfida avete deciso di raccogliere dopo “Didattica da… fuoriclasse”?
«In relazione all’internazionalizzazione delle competenze, non potevamo non puntare all’accreditamento del progetto di mobilità Erasmus+ che abbiamo ottenuto con un punteggio di 97/100 grazie allo strenuo lavoro del team docenti.
YOUrope, questo il nome del nostro progetto, si è rivelato un ottimo modo per dare “corda” (rope)all’Europa! In una società in continuo cambiamento, sempre più mobile, multiculturale e digitale, i cittadini europei devono essere in possesso di conoscenze, abilità e competenze sempre migliori. In questo senso, trascorrere un periodo in un altro paese per studiare, dove formarsi, è una grande opportunità da regalare ai nostri alunni».
In cosa consiste tale progetto?
«In una grande occasione per la nostra Scuola, per il personale docente e per gli alunni. Le esperienze di mobilità dei docenti creeranno le basi operative per la realizzazione di uno spazio senza frontiere e percorsi didattici e metodologici che si riverseranno nelle sperimentazioni educativeatte ad implementare una coscienza internazionale.
La mobilità dei ragazzi, in seguito, contribuirà a contaminare le giovani menti di esempi sostenibili, inclusivi e multiculturali adeguati al compimento di un nuovo civismo, senza trascurare il fatto che il contatto reale con contesti che fanno un uso comunicativo fattivo e funzionale della lingua straniera rende effettivamente significativo l’apprendimento delle lingue».
Quali le finalità?
«L’obiettivo è europeizzare l’Istituto contribuendo alla realizzazione di uno spazio senza frontiere al fine di accrescere le competenze e l’autostima dei futuri cittadini con una mentalità ambientalista e sostenibile, da ampliare e consolidare visitando paesi a spiccata coscienza green, per renderli i reali attori del cambiamento».

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