Martedì scorso era in piazza, accanto a Michele Montagano. Un ultimo abbraccio sulle note di Bella Ciao che ha commosso tutti i presenti. Si è spento ieri Gilberto Fazzini, uno degli ultimi partigiani del Molise. Aveva 95 anni. Nonostante fosse orinario di Camerino, passò quasi tutta la sua vita a Campobasso. A 16 anni – era il 22 marzo del 1944 – fu arrestato e picchiato e assistette alla fucilazione del fratello Gianmario da parte dei nazifascisti a Montalto.
Il padre dei due non resse allo spietato scempio e in poco tempo morì di dolore. Poi Gilberto decise di venire a Campobasso e a suo figlio diede il nome del fratello partigiano trucidato dai nazifascisti. Il nome che, già allora, i suoi compagni della Resistenza avevano dato alla loro formazione armata dopo il supplizio del fratello: “Brigata Gianmario”.
In città è stato una delle voci più autorevoli della Resistenza, impegnato in prima linea nelle scuole.
La notizia dalla morte di Fazzini si è diffusa rapidamente in città e sono state decine i messaggi di cordoglio, tra cui quello del sindaco Roberto Gravina: « Proprio qualche giorno addietro avevo avuto modo di incontrarlo e salutarlo personalmente, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile svolte in piazza a Campobasso.
La notizia della sua morte è stata accolta dall’intera nostra comunità cittadina con profondo dolore.
I valori che Gilberto Fazzini ha difeso e per i quali ha impegnato la propria vita, sono quelli che la nostra città ha celebrato in sua presenza proprio lo scorso 25 aprile, ovvero quelli rivendicati attraverso la lotta di liberazione della nostra nazione dal nazifascismo e dalla dittatura.
Alla famiglia di Gilberto Fazzini vanno le più sincere e sentite condoglianze da parte dell’Amministrazione comunale di Campobasso».