Ancora un’occasione, per il Liceo Classico “Pagano” di Campobasso, di assurgere agli onori della cronaca culturale nazionale. La scorsa domenica 7 maggio, infatti, a conclusione del 42° Certamen Ciceronianum di Arpino (Frosinone) tenutosi nei locali dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Tulliano” , alla studentessa Federica Bosco della classe quinta sezione C del suddetto liceo è stata conferita una menzione speciale per il contributo critico e linguistico da lei offerto nell’analisi del brano tratto dal Brutus I, 1-4, in cui l’arpinate affronta in particolare il tema dell’amicizia.
Il riconoscimento tributato a Federica costituisce non solo motivo di soddisfazione personale per la studentessa ma, ancora una volta, giunge a premiare la fatica e la passione con le quali i docenti del Classico del capoluogo molisano seguono l’impegno quotidiano dei propri studenti non solo – va ribadito – nell’ambito delle discipline più squisitamente umanistiche ma, sempre più ormai, nel “mare magnum” di tutti i saperi che, dalle lingue alle moderne tecnologie, accompagnano giorno dopo giorno il loro percorso formativo.
Al riguardo, un singolare sentimento di gratitudine va espresso alla professoressa Silvia Alagna in qualità di docente preparatrice del concorso lungo le settimane precedenti la prova ed alla professoressa Angela Mascia, che ha avuto la fortuna e l’onore di accompagnare nella cittadina del frusinate tre alunni in rappresentanza del liceo di Campobasso. Com’è noto, il Certamen consiste in una gara di traduzione e commento di un brano dalle opere dell’oratore Marco Tullio Cicerone, nato appunto ad Arpino nel 106 e morto a Formia nel 43 a.C. Esponente di un’agiata famiglia dell’ordine equestre, è stata una delle figure più rilevanti dell’antichità romana. La sua vastissima produzione letteraria, dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, oltre ad offrire un prezioso ritratto della società romana negli ultimi travagliati anni della repubblica, rimane come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C. tanto da poter essere considerata il modello della letteratura latina classica.
Sulla qualità dei lavori proposti dagli studenti partecipanti all’agone letterario si sono espressi in termini lusinghieri sia il professor Paolo De Paolis, presidente della Commissione esaminatrice dei diversi elaborati sia il professor Filippo Materiale, presidente onorario della stessa giuria, soddisfatti non solo per aver potuto riorganizzare la prova in presenza dopo i difficili anni della pandemia ma anche, e soprattutto, per aver dato ospitalità a ben 237 studenti provenienti da 15 nazioni, accompagnati da 60 docenti. Ovviamente,in questa speciale classifica relativa al numero dei concorrenti la parte del leone non poteva che farla l’Italia con i suoi 112 discenti; ma degni di plauso sono da ritenersi anche gli alunni provenienti, ad esempio, dalla Germania (33), dalla Svizzera (21) e persino dall’Ungheria (14).
Degna cornice alla cerimonia di premiazione dei vincitori ed alla consegna dei diplomi ai docenti accompagnatori è stata, nella mattinata di domenica 7 maggio, la piazza del Municipio di Arpino dove a fare gli onori di casa sono stati la nota presentatrice Valeria Altobelli ed il conduttore televisivo Beppe Convertini.
Nel corso della kermesse ciceroniana è stato poi un continuo susseguirsi di convegni e di tavole rotonde finalizzati ad una conoscenza sempre più ampia dell’autore del De amicitia, tra questi appuntamenti particolarmente significativo è stato il dodicesimo Simposio Ciceroniano dal titolo: “Cicerone e la filosofia”, cui hanno dato il loro contributo illuminante il prof De Paolis, dell’Università degli studi di Verona e l’abate di Montecassino don Luca Fallica.
In definitiva, il Certamen si è rivelato come un’occasione propizia per riscoprire la civiltà classica non in termini di mera nostalgia, ma facendo leva essenzialmente sulle sue fonti più autentiche dalle quali, evidentemente, è imprescindibile qualsiasi progetto per il futuro. È bello che, in tale prospettiva di rinascita umana e culturale, a fornire linfa vitale siano sempre più i giovani con il loro innato entusiasmo e con quel sano senso di ottimismo che solo loro sanno dare e trasmettere.
Ancora più bello poi è che, in questo cammino formativo e di conoscenza, sempre più di frequente in questi ultimi tempi a dare un segnale di impegno siano ragazzi e ragazze del nostro territorio molisano, in particolare giovani come Federica Bosco che, amando ed interpretando il passato con le opere dei suoi uomini più illustri, ci dicono che si può contare anche per l’avvenire su una generazione, se non di “fenomeni”, certamente di cittadini amanti del sapere sano ed autentico. Un sapere che, per fortuna, è possibile ancora veder costruito, pazientemente e incessantemente, all’interno delle aule del “Mario Pagano”.
Giuseppe Carozza
foto dal sito www.certamenciceronianum.it