In attesa del completamento della differenziata nel centro murrattiano, con l’installazione delle ecostazioni, il Comune e la Sea dichiarano ‘guerra’ ai furbetti della raccolta, cercando di limitare ulteriormente la migrazioni dei rifiuti. Un fenomeno odioso che, di fatto, rallenta il raggiungimento della percentuale minima di raccolta fissata dalla normativa europea e vanifica gli sforzi della municipalizzata e della maggior parte dei campobassani che, invece, rispetta le regole.
Dal lunedì prossimo entreranno in servizio due Guardie Ambientali a Campobasso, in campo per monitorare il giusto conferimento dei rifiuti e segnalare coloro che gettano la spazzatura nei vecchi cassonetti invece di utilizzare il servizio. È stata infatti sottoscritta la convenzione tra Sea Spa e l’Associazione di volontariato guardie ambientali per le attività di controllo del territorio e di contrasto all’abbandono dei rifiuti sul territorio del capoluogo. Iniziativa che si va ad aggiungere all’istituzione degli Ispettori ambientali (che a breve scenderanno in campo, ndr) e che è stata presentata ieri mattina nella sede della società guidata da Stefania Tomaro.
«Siamo felici di poter comunicare che dal prossimo 3 luglio, fino al 31 dicembre 2023, avvieremo un nuovo importante progetto a sostegno dei cittadini: le guardie ambientali saranno infatti attive per la segnalazione, l’accertamento e il generale monitoraggio ambientale della città, continuando il processo di educazione e sostegno dei cittadini nelle giuste pratiche di separazione e conferimento dei rifiuti. Verrà difatti svolto un controllo capillare del territorio al fine di contrastare l’abbandono dei rifiuti che, spesso, si acuisce nel periodo estivo», ha dichiarato l’Amministratore unico di Sea Spa Stefania Tomaro.
Le due guardie ambientali saranno impegnate 6 giorni su 7 e coprendo, in totale, ben 16 ore al giorno. Utilizzeranno biciclette con pedalata assistita, un messaggio chiaro anche sul fronte della mobilità sostenibile, con particolare attenzione alle fasce orarie in cui è stata riscontrato il fenomeno della migrazione dei rifiuti, vale a dire dalle 8 alle 11 e dalle 18 alle 20.30. Le guardie potranno chiedere le generalità dei furbetti colti in flagranza, avendo ricevuto una delega dal prefetto, e segnaleranno agli agenti della municipale i trasgressori. Spetterà poi alla polizia locale far scattare la sanzione.
«È un importante progetto con valenza sia sociale che ambientale. Le due risorse messe in campo collaboreranno a stretto contatto con il Comune e la Polizia Locale per contrastare l’abbandono dei rifiuti. Sono certo che saranno un valido supporto per i cittadini. Infatti, la raccolta differenziata dei materiali si può fare ovunque in città, anche dove sono presenti i cassonetti stradali, quindi non ci sono motivi per non differenziare i rifiuti e gli imballaggi», ha dichiarato l’assessore all’Ambiente del Comune di Campobasso Simone Cretella che ha poi lanciato un ulteriore appello alla cittadinanza a collaborare. «I servizi a Campobasso ci sono e funzionano benissimo, vanno in crisi se troviamo ancora le piccole minoranze che non conferiscono correttamente».
La presentazione del progetto è stata anche l’occasione per analizzare la recente segnalazione di Peste Suina Africana (PSA) nei cinghiali selvatici, per la quale la Prefettura di Campobasso ha diffuso una circolare con le relative indicazioni per prevenire l’introduzione del virus sul territorio locali, chiedendo ai cittadini di conferire correttamente i rifiuti all’interno dei cassonetti stradali o nei contenitori forniti agli utenti.
La peste suina africana è una infezione virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non trasmissibile all’uomo. È una malattia altamente infettiva e spesso mortale per gli animali colpiti.
I suini ed i cinghiali si contagiano attraverso: contatto con animali infetti, compreso il contatto tra suini che pascolano all’aperto e cinghiali selvatici; ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti: scarti di cucina, broda a base di rifiuti alimentari e carne di cinghiale selvatico infetta (comprese le frattaglie); contatto con qualsiasi oggetto contaminato dal virus, come abbigliamento, veicoli e altre attrezzature; morsi di zecche infette. Questa è una modalità di trasmissione di minore rilevanza in Europa, in quanto la specie di zecca interessata non è presente in maniera uniforme in tutto il continente. La circolazione di animali infetti, i prodotti a base di carne di maiale contaminata e lo smaltimento illegale di carcasse sono le modalità più rilevanti di diffusione della malattia.
Questa malattia non è trasmissibile all’uomo né attraverso il contatto diretto con animali malati, né tramite alimenti di origine suina. La malattia, pur non rappresentando un pericolo sanitario per l’uomo, è causa di un importante impatto socio-economico nei Paesi colpiti in quanto è causa di ingenti perdite a carico del settore zootecnico suinicolo.