L’ordinanza che blocca la movida non scontenta solo i gestori dei locali, che hanno annunciato di ricorrere al Tar, ma spacca anche la maggioranza. A uscire allo scoperto è Alessandro Pascale, consigliere di maggioranza ma soprattutto imprenditore, che conosce bene la crisi che il settore commerciale sta attraversando e che non approva affatto l’ordinanza con cui il sindaco e il comandante della Polizia municipale “hanno di fatto dato il colpo di grazia ad un’importante fetta di piccoli imprenditori che, a fatica, cercano di arrivare a fine mese. E ora? E ora con questa limitazione si vedranno costretti a chiudere i battenti o a ridimensionare le loro attività con riflessi negativi sull’occupazione e su tutto il tessuto sociale ed economico. È assurdo che un Comune possa, attraverso una serie di provvedimenti, buttare sul lastrico i commercianti di un’area, centralissima, che già soffre per la crisi generale”. Alessandro Pascale è da tempo che si occupa della condizione di disagio in cui versano i gestori dei locali del centro. L’anno scorso quando in Comune venne a galla l’esigenza di anticipare l’orario di chiusura dei pub, il consigliere incontrò gli addetti ai lavori per trovare insieme una soluzione in grado di mettere tutti d’accordo. Durante le riunioni Pascale ebbe modo di ascoltare le esigenze e le difficoltà dei titolari, poi però di rivedere gli orari non se n’è fece più nulla. “Come non se n’è fatto più nulla di tante altre iniziative che riguardano il commercio – bacchetta Pascale – perché questa amministrazione continua a prendere delle decisioni che hanno il sapore personalistico – accusa – senza che alla base ci sia un’effettiva programmazione. Sul futuro dei gestori dei pub è calata una decisione incomprensibile, un fulmine a ciel sereno come un fulmine a ciel sereno è stata, per tutti gli altri commercianti, la chiusura alle auto di Piazza Pepe. Non è così che si può amministrare, non è così che il Comune mostra la sua vicinanza ad un’intera categoria che rischia il tracollo. Dov’è stata la concertazione, dov’è finito tutto il lavoro fatto fino ad ora? In questo modo si crea solo una situazione paradossale, di scompiglio generale che uccide un’intera area della città con conseguenze su tutto il capoluogo”.

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