La ‘guerra’ a colpi di comunicati tra Palazzo San Giorgio e lo Iacp va avanti. Motivo del contendere sempre le condizioni, a dir poco disastrose, di marciapiedi e asfalto in via Marche. Ma con il passare dei giorni la bagarre tra i due enti sta assumendo sempre di più i contorni di una lotta tutta politica. Il commissario Travaglini aveva dichiarato che la manutenzione spetta al Comune: «L’Istituto Autonomo Case Popolari è certamente un ente pubblico a tutti gli effetti – la nota del commissario – ma si occupa esclusivamente della realizzazione, della gestione e della vendita degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Aspetto regolamentato da una precisa normativa come, per esempio, la legge 457 del 1978 e successive.
In tali dispositivi normativi si chiarisce, che in nessun modo lo Iacp può occuparsi della gestione, seppure parziale, di manufatti che non rientrino nell’edilizia residenziale pubblica né può occuparsi di eventuali interventi di urbanizzazione (per esempio quelli relativi alle strade) che invece sono di stretta competenza del Comune di Campobasso. Tanto per essere ulteriormente precisi: le strade, al massimo, questo Iacp le costruisce, a scomputo degli oneri, in fase di realizzazione degli alloggi popolari. Ma va da sé che questo ente non può preoccuparsi della successiva manutenzione avendo lo stesso, provveduto al pagamento delle aree espropriate e agli oneri di urbanizzazione».
La controreplica dell’ amministrazione pentastellata non si è fatta attendere.
«La nota scomposta del Commissario lascia perplessi. Non è accettabile liquidare la vicenda con simili argomentazioni se non con un bisogno di dimostrare al decisore politico di oggi di meritare eventuali riconferme. In riscontro alla nota a firma del Commissario dello Iacp, è quanto mai opportuno precisare quanto segue, posto che la querelle va avanti da quasi 40 anni e continua a danneggiare sicuramente i cittadini». Inizia così la nota di risposta al Commissario Iacp firmata congiuntamente dal sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, e dal dirigente del Settore Lavori Pubblici, architetto Giuseppe Giarrusso a nome del Comune di Campobasso.
«Le manifeste posizioni strumentali di cui parla Travaglini – è sottolineato nella nota – sanno tanto di riposizionamento politico, perché non è accettabile liquidare la vicenda con simili argomentazioni se non con un bisogno di dimostrare al decisore politico di oggi di meritare eventuali riconferme.
Stigmatizzando, quindi, la scompostezza di questa uscita, giova ricordare al Commissario, e per esso ai propri funzionari, che le aree di cui si controverte non sono di proprietà comunali e mai lo saranno, in quanto concesse in diritto di superficie proprio all’Istituto per la realizzazione dei fabbricati.
Ma vi è di più. Le aree asseritamente indicate come opere di urbanizzazione primaria ovvero strade o marciapiedi sono, al contrario, aree pertinenziali e come tali a servizio delle unità immobiliari dell’Istituto, al quale compete, evidentemente, la manutenzione.
Al contrario, laddove la convenzione (di cui si chiede la sottoscrizione per l’aggiornamento), indicava la realizzazione di strade come opere di urbanizzazione, il Comune ha adempiuto realizzandole e ovviamente assumendo gli oneri manutentivi (vedi via Lazio).
Pertanto, in via Marche così come in altre strade oggi in stato di grave incuria, lo Iacp ha titolo esclusivo per intervenire, senza violare alcuna norma di legge posto che quella richiamata riguarda situazioni diverse da quelle oggetto dell’annosa querelle.
La nota dello Iacp lascia ancor più perplessi proprio perché dalle interlocuzioni avute si erano ricevute rassicurazioni in ordine agli interventi più volte richiesti da questa Amministrazione, sempre nell’ottica di risolvere problemi, non certo per fare polemiche strumentali.
Così il Comune di Campobasso, rappresentato dal dirigente Giarrusso e dal sindaco Gravina, da anni impegnati per addivenire alla risoluzione dei problemi testè enunciati».