“Una famiglia di tre persone che vive in una casa che si aggira sui 100 metri quadrati pagherà per la Tares più o meno la stessa cifra che ha sborsato l’anno scorso per la Tarsu: l’aumento percentuale è inferiore all’8% e sulla bolletta sarà più o meno impercettibile”. Lo assicura l’assessore al Bilancio Donato Toma che in questi giorni sta addolcendo la curva delle aliquote e scrivendo gli indirizzi politici che riguardano una tassa, non ancora materialmente versata, ma già entrata di diritto nella top ten delle imposte più odiate. Eppure qualcosa di più equo rispetto alla Tarsu la Tares ce l’ha. “Mentre con la vecchia imposta – spiega Toma – teneva conto solo della grandezza dell’immobile, con la Tares c’è un coefficiente fisso e uno variabile. Per il primo c’è poco da fare – dice con schiettezza – per il secondo invece ci si basa sì sulla grandezza dell’immobile ma si tiene conto, almeno per quanto riguarda le famiglie, del numero dei componenti delle stesse. È chiaro che più le famiglie sono numerose più consumano e più producono rifiuti. E di conseguenza la bolletta non potrà che essere un po’ più salata”. In realtà un nucleo numeroso potrebbe vedere lievitare i bollettini fino al 90%, almeno sulla carta, ma l’assessore anche in questo caso tranquillizza: “E’ vero che la Tares ‘penalizza’ le famiglie numerose ma nel contempo il Comune darà alle stesse famiglie la possibilità di avere qualche beneficio attraverso i servizi sociali anche perché spesso i nuclei più numerosi sono quelli che hanno più problemi economici, in tal caso entra in gioco l’aiuto solidale di Palazzo San Giorgio”. Più fortunati saranno invece gli uffici e le banche che rispetto all’anno passato vedranno si vedranno recapitare una bolletta più leggera. Impatto positivo della Tares anche su diverse topologie di negozi, soprattutto sulle attività commerciali che vendono merce che non produce tanta spazzatura”. C’è però chi una stangata se la deve aspettare: si tratta di quei negozi che producono una quantità maggiore di rifiuti organici. “Le pescherie o i titolari di attività ortofrutticole vedranno lievitare la tassa fino al 160% ma potranno avere uno sconto se decideranno di occuparsi personalmente del compostaggio. Comunque – conclude Toma – sto facendo il possibile per limare le aliquote per non trasformare la tassa in un incubo”.

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