È ancora bufera sulla Sea. Dopo le barricate in aula da parte delle opposizioni, che hanno ottenuto il ritiro della proposta della giunta che prevedeva l’aumento del capitale della municipalizzata, a sollevare dubbi sulla gestione delle risorse da parte della società è Gianfranco Spensieri, presidente del cda durante la consiliatura Battista. «Leggo che la Sea , società di servizi del Comune di Campobasso – scrive l’ex presidente – pare abbia un attivo di bilancio (mi riservo di verificare ovviamente) di circa 260 mila euro.
Benissimo, anzi ottimo.
Logica vorrebbe che, quindi, dopo gli aumenti della Tari di questi anni il Comune abbassasse l’imposta stessa. Altrimenti, che senso avrebbe una società partecipata che fa utili di esercizio? Nulla.
Semplicemente il costante aumento della Tari ha portato ad un surplus evidente che è giusto che i cittadini di Campobasso abbiano indietro». Dichiarazioni che hanno innescato un duro botta e risposta sui social. A schierarsi con Spensieri il capogruppo della Lega Alberto Tramontano: «Conclusioni a cui sono giunto anche io. Ho chiesto infatti, e ottenuto, il ritiro della delibera che prevede l’aumento del capitale sociale, la modifica di alcuni sostanziali articoli dello Statuto della Sea e l’accantonamento dell’utile di esercizio che invece deve consentire la diminuzione della Tari che in questi anni è aumentata in modo costante e subdolo. Saremo vigili e non consentiremo azioni non lineari».
A difendere l’operato della municipalizzata guidata da Stefania Tomaro l’ormai ex sindaco Roberto Gravina che ha riposto punto per punto prima alle obiezioni di Spensieri, poi a quelle di Tramontano.
«Da ex presidente sai benissimo che la Tari segue una regolamentazione nazionale ad opera di Arera – ha sottolineato Gravina – e ritocchi non sono consentiti (se mi trovi un escamotage sono contento di leggerlo).
La Sea ora gestisce i parcheggi cittadini per scelta della nostra amministrazione e ovviamente ciò genera utili. Tecnicamente, con la sola raccolta, seguendo le regole di Arera, gli utili sono (o dovrebbero essere) impossibili poiché trattasi di tariffa e dunque a copertura dei soli costi indicati e generati dal Pef». Poi l’attacco a Tramontano: «Spiace leggere da un consigliere comunale di lunghissima esperienza (oltre venti anni?) una affermazione simile.
Va bene che è iniziata la campagna elettorale – ha proseguito Gravina – ma giusto per la cronaca, basta guardarsi in giro per capire che la riduzione della Tari sarà possibile quando raggiungeremo buone economie di scala con l’incremento del differenziato.
Con un po’ di buona dose di onestà intellettuale, basta leggersi i dati nazionali per capire che il percorso è lungo e produce risultati dopo diversi anni a patto che la raccolta differenziata cresca esponenzialmente».