Ci vorranno ancora dieci giorni prima che Paola Felice assuma la guida di Palazzo San Giorgio. Stamane, nel corso della seconda convocazione dell’Assise, non ci sarà l’annunciato passaggio di consegne tra il sindaco Roberto Gravina, già da qualche settimana al lavoro tra i banchi dell’opposizione del Consiglio regionale, e la sua vice. Il segretario comunale, infatti, applicando scrupolosamente la norma del Testo unico degli enti locali (l’articolo 69, ndr), ha concesso ulteriori 10 giorni al sindaco «entro i quali è invitato a rimuovere definitivamente la causa di incompatibilità o, se nel caso, ad esprimere l’opzione per la carica che intende conservare, al fine di deliberare definitivamente». Un ulteriore slittamento che di fatto non modificherà lo scacchiere di Palazzo San Giorgio con Paola Felice prima donna ‘al timone’ della città capoluogo.
Restano però da sciogliere alcuni nodi fondamentali in relazione alla composizione della ‘nuova’ giunta. Insieme alla fascia tricolore, infatti, Gravina ‘cederà’ anche deleghe importanti: quella al Personale, Protezione Civile e Politiche europee, Innovazione e ricerca e, soprattutto, quella al Pnrr. A queste vanno aggiunte le Attività produttive e la Cultura, già in capo a Paola Felice. È dunque ipotizzabile che la nuova sindaca non riesca a gestire da sola settori così delicati e possa decidere di rimettere qualche delega. E qui si ‘aprono’ diversi scenari. I più ‘maliziosi’ sono già pronti a scommettere su un allargamento dell’esecutivo in favore di un esponente del Pd, in virtù dell’accordo tra i dem e 5 stelle che ha permesso la candidatura di Roberto Gravina alla Regione. Un’ipotesi paventata soprattutto dalla minoranza di centrodestra ma che la stessa Paola Felice ha sempre smentito.
Più plausibile, dunque, ‘rimescolare’ le carte all’interno dell’attuale esecutivo, concedendo una o più deleghe ai quattro assessori: Simone Cretella, che gestisce già la Mobilità e l’Ambiente, Luca Praitano, titolare delle Politiche sociali, Sport e Scuola, e gli esterni Giuseppe Amorosa (Lavori Pubblici) e Giuseppina Panichella ( Bilancio).
La terza ipotesi è la nomina di un altro assessore, scelto o tra la maggioranza pentastellata (il capogruppo dei 5 Stelle Antonio Vinciguerra è molto vicino a Paola Felice, ndr) o facendo ricorso ad un altro esterno. Resta comunque la possibilità – soprattutto per ‘zittire’ le polemiche del centrodestra – di non optare per l’allargamento della giunta e proseguire con un esecutivo a quattro fino alla scadenza del mandato della prossima primavera. Risposte che arriveranno tra dieci giorni quando il capoluogo di regione vedrà la sua prima donna sindaco.
md

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