L’ultimo saluto a Italo Testa, morto martedì sera a Campobasso all’età di 89 anni, stamattina alle 11 nell’atrio del Cardarelli. Una cerimonia laica nel “suo” ospedale. Quello in cui ha lavorato per tutta la vita. Pioniere del trasferimento nella struttura, allora nuova, di contrada Tappino insieme ai colleghi medici e agli infermieri. Poi storico primario di chirurgia. Infine, battagliero promotore e coordinatore del Forum a difesa della sanità pubblica nato per protestare contro i tagli dei programmi operativi improntati al piano di rientro che interessarono dieci anni fa anche il presidio del capoluogo.
Martedì sera, appena dopo la notizia che il professor Testa si era spento, i social sono stati inondati di messaggi e testimonianze di cordoglio e commosso tributo (colleghi, pazienti, amici e rappresentanti istituzionali) per un medico che ha segnato la storia della sanità molisana e della regione.
Lunga e appassionata la sua militanza a sinistra. È stato consigliere comunale a Campobasso e consigliere regionale. Subentrato nel 1976 a Francesco Narducci, a Palazzo D’Aimmo (allora si chiamava per convenzione Palazzo Moffa dal cognome del proprietario dell’edificio) rimase fino al 1985. Fu infatti rieletto col Pci nel 1980 e in quella legislatura fu vicepresidente di minoranza dell’Assemblea legislativa di via IV Novembre.
Alla sua seconda casa aveva dedicato un libro: “Storia dell’ospedale di Campobasso I Volume – Dal Samniticum Nosocomium al Cardarelli”. Il secondo volume era una delle tante iniziative a cui si stava ancora strenuamente dedicando. Presidente dell’Università della Terza età, l’ultima battaglia che stava portando avanti era quella per l’istituzione di un tempio per la cremazione, come ha ricordato l’ex sindaco di Campobasso Gravina. «Con Italo Testa scompare una eminente personalità del mondo sanitario molisano, in cui eccelse per gli innumerevoli incarichi professionali svolti con perizia e competenza accrescendo la sua diffusa fama. La Socrem conferma che, sulla scia del suo indirizzo ideale e operativo, continuerà a perseguire, in suo nome e con un più convinto impegno, i fini statutari», è il messaggio dell’Associazione molisana per la cremazione.

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