La giunta pentasetllata aveva dato l’ok all’aumento delle indennità già dall’estate del 2022, quando al timone del Comune c’era ancora Roberto Gravina e la possibilità di una candidatura alla Regione non era neppure contemplata. L’adeguamento dei compensi dell’esecutivo è stata infatti prevista nella legge di bilancio del governo Draghi che ha messo a disposizione un fondo per i Comuni di 200 milioni. La nuova norma ha cambiato i limiti ai compensi agganciandoli a quelli dei presidenti di Regione, ovvero 13.800 euro lordi al mese come massimo e in decrescita in base alla dimensione demografica dei comuni.
Già dallo scorso anno, dunque, gli ‘stipendi’ della giunta comunale sono lievitati: sindaco, assessori e presidente del Consiglio hanno potuto beneficiare di uno ‘scatto’ importante, comprensivo degli arretrati da gennaio a luglio 2022. L’indennità di funzione del sindaco è arrivata a 7.571 euro al mese, con gli arretrati maturati ha percepito 27mila 435 euro. Per il vice sindaco – allora Paola Felice – l’indennità di funzione è salita a 4.685 euro. Con gli arretrati ha percepito un totale di 12.627 euro. Per gli assessori Giuseppe Amorosa a Giuseppina Panichella il compenso è di 3,797 euro, mentre per gli assessori Simone Cretella e Luca Praitano la cifra si abbassa, poiché entrambi sono dipendenti di enti pubblici: l’indennità è dunque pari a 1.893 euro.
Negli ultimi giorni però la notizia è rimbalzata sui principali quotidiani nazionali poiché, da gennaio del 2024, gli aumenti previsti dalla norma del governo Draghi arriveranno a regime, portando di fatto in tre anni (dal 2021 al 2024) le indennità di funzione addirittura a raddoppiare.
E così dal prossimo il sindaco facente funzione Paola Felice percepirà un stipendio lordo mensile pari a 11.040 euro. Tanto è previsto per le fasce tricolore che guidano i capoluoghi di regione. Aumenti maggiori, invece, per i sindaci delle Città metropolitane che dall’anno prossimo guadagneranno precisamente 13.800 euro lordi al mese, ben 6.800 euro in più rispetto al 2021. Già nel 2022 il loro stipendio era salito a 10.070 euro lordi al mese, mentre quest’anno ha superato gli 11 mila, precisamente 11.629 euro lordi al mese.
Il sindaco di Isernia Castrataro, invece, percepirà con il nuovo anno un’indennità pari a 9.660 euro lordi, guidando un capoluogo di provincia fino a 50mila abitanti. Nei Comuni con un numero di abitanti compreso da 30 e 50 mila, l’aumento per i sindaci si attesterà a 1.700 euro lordi al mese in più rispetto a due anni fa: lo stipendio, infatti, passa da circa 3.100 euro del 2021 a 4.830 del 2024. Incrementi registrati anche per i primi cittadini dei Comuni piccolissimi: con abitanti tra 5 e 10 mila unità, la retribuzione del 2024 arriverà a 4 mila euro lordi mensili, con un aumento 1.500 euro sul 2021. Infine, per i sindaci delle amministrazioni con meno di 3 mila abitanti, il compenso salirà a 2.208 euro lordi al mese dall’anno prossimo.
Insomma, numeri alla mano, fare il sindaco, anche nei piccoli comuni non sarà più una ‘missione’, con uno stipendio adeguato alle numerose responsabilità in capo ai primi cittadini. Del resto la misura di Mario Draghi è nata proprio con questo scopo, ovvero rendere più attrattivo il ruolo di sindaco nei Comuni più piccoli, dove spesso per le elezioni è difficile ottenere anche una sola candidatura, per poi arrivare a migliori condizioni di lavoro ma soprattutto di servizi delle amministrazioni pubbliche. Se a primo impatto gli aumenti degli stipendi sembrano ingenti, è necessario ricordare che quelli risalenti al 2021 erano livelli fermi dal 2000, con un ritocco al ribasso del 10% nel 2006. Solo i compensi dei primi cittadini dei Comuni con meno di 3mila abitanti sono stati rialzati già nel 2019, proprio per motivare nuovi possibili candidati. Nel 2022 la misura è costata allo Stato circa 100 milioni di euro, l’anno successivo 150, mentre si stima che per il 2024 possa arrivare a richiedere risorse per 220 milioni.
Discorso diverso per i sindaci dei capoluoghi dove l’aumento è davvero consistente. Di conseguenza anche la corsa allo scranno più alto di Palazzo San Giorgio, che nella prossima primavera rinnoverà il Consiglio, sarà certamente più infuocata.