Tra novembre e dicembre, o al massimo nei primi giorni del nuovo anno, partirà la sperimentazione della Ztl nel centro storico di Campobasso. L’amministrazione 5s non arretra di un passo e, nonostante l’infuocato Consiglio monotematico di ieri, a cui hanno partecipato anche i commercianti del borgo che si sono detti per lo più contrari, la giunta prosegue nel suo iter. Si attende a breve l’ok del ministero per l’istallazione delle telecamere e delle strutture nei varchi che regolamenteranno l’ingresso nel centro storico, poi si potrà partire con un periodo di prova.
La seduta richiesta dal centrodestra ha però messo in evidenza il forte malcontento dei commercianti e titolari delle attività di ristorazione presenti in aula. «Nelle altre città si ricorre alla Ztl per limitare il pesante traffico di auto e l’inquinamento, problema che a Campobasso non c’è. Anzi, siamo sempre meno nel centro storico – hanno commentato – e di questo passo le attività continueranno a chiudere e il borgo a spopolarsi».
«La zona a traffico limitato penalizzerà ulteriormente i ristorati,creando disagi per i fornitori e i clienti». E c’è chi ha addirittura proposto un referendum tra i diretti interessati, per arrivare ad una decisione che sia realmente condivisa da chi il centro storico lo vive quotidianamente.
La linea del ‘no’ è stata sposata appieno dal capogruppo della Lega Tramontano, primo firmatario della richiesta di monotematico: «Il centro storico merita investimenti in termini di decoro, riqualificazione storico-architettonico e manutenzione ordinaria.
In un contesto di crisi economica e sociale ormai acclarata non si deve chiudere, si deve invece aprire!
La ZTL sarebbe una iattura per il borgo antico di Campobasso in quanto limiterebbe accessi e presenze che sono invece necessarie per sostenere il tessuto economico dell’area.
Per non parlare poi dei problemi sociali, di integrazione e inclusione dei tanti stranieri che vivono nel borgo antico, che da molti cittadini è percepito e vissuto ormai come una zona periferica e degradata.
Invece il centro storico va rilanciato con interventi di riqualificazione ambientale, con una fiscalità comunale di vantaggio (esonero dall’Imu, dalla Tari e dal pagamento dell’occupazione del suolo pubblico) per chi lì vive e opera e per chi lì andrà ad abitare o aprirà una nuova attività economica».
Gli fa eco il capogruppo di Fratelli d’Italia Mario Annuario: «La Ztl non è la priorità per il centro storico che invece merita un suo rilancio e condizioni diverse per i residenti. Occorre ripristinare, quanto prima, i contrassegni per i parcheggi di chi risiede in loco, ma anche aumentare il numero di aree di carico e scarico per i commercianti, che con le loro attività mantengono vivo il centro storico cittadino. In quest’area, inoltre, andrebbe riaperta una sezione di Polizia Locale, per riportare le giuste condizioni di sicurezza».
Il centrodestra ha poi presentato un ordine del giorno per chiedere la revoca del progetto che non è però passato.
Dubbi sono stati espressi pure dal centrosinistra. Il capogruppo Pd Trivisonno, pure ammettendo la bontà della zona a traffico limitato, ha rimarcato che questa va organizzata sulla base delle esigenze di commercianti e residenti. «Siamo contrari alle imposizioni senza un dialogo e una concertazione», ha detto.
L’assessore alla Mobilità Simone Cretella ha invece difeso a spada tratta il progetto, accusando il centrodestra di strumentalizzare l’argomento per fini elettorali. «Al di là degli slogan e della campagna elettorale – ha dichiarato in aula – nessuno dell’opposizione mi ha spiegato concretamente quali saranno i rischi per i commercianti e quali danni economici potrebbero avere. La zona a traffico limitato sarà a fasce orarie, di fatto il centro storico sarà chiuso quando le attività commerciale avranno già abbassato la saracinesca. È caduta dunque questa bugia su cui si è fondato questo consiglio monotematico».
Nello specifico, nelle strade interessate dalla Ztl – piazza Pepe, via Palombo, Salita San Paolo, via Firenze, via Larino, via Ziccardi, via Sant’Antonio Abate, via Marconi, via Torino, via Roma (da incrocio via Pietrunto a incrocio via Marconi), via Cannavina, via Orefici, via Isernia, via Buozzi – i varchi saranno attivi, quindi l’accesso sarà consentito solo ai residenti, dalle ore 07.00 alle ore 9.30, dalle ore 13.00 alle ore 16.00 e dalle ore 19.30 alle ore 6.00. Pertanto è evidente che nei giorni feriali dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30 – orario di apertura dei negozi – il transito sarà consentito a tutti. Ai residenti e agli autorizzati, invece, l’accesso sarà sempre consentito.
«Gli atteggiamenti vanno modificati – ha proseguito Cretella – non è più possibile fermarsi con l’auto davanti alle attività commerciali, magari in seconda fila con le quattro frecce bloccando il traffico. Inoltre con la Ztl modificheremo anche il piano dei parcheggi, con gli stalli finalmente a disposizione dei residenti e aumenteremo anche i parcheggi riservati al carico e scarico. Del resto il consigliere Annuario ci ha più volte sollecitato ad ampliare i parcheggi e così faremo. Inoltre non speculeremo sui residenti dei centro storico che avranno un bollino che consentirà solo a loro di sostare con dei prezzi molto bassi, il minimo per rientrare nei costi di gestione. Pensiamo a un abbonamento di 50 o 60 euro all’anno, dunque si parla di 15 o 20 centesimi al giorno, per poter sostare sull’intera area del centro storico.
Del resto anche i residenti di tutte le zone murattiane pagano un abbonamento, di gran lunga più caro (circa 250 euro all’anno) e, a differenza dei residenti del centro storico, non hanno il parcheggio riservato e non hanno posti garantiti», ha concluso l’assessore.
L’obiettivo primario dell’amministrazione resta quello di preservare e migliorare la conservazione e la vivibilità del borgo antico, limitando gli accessi ai non residenti e a coloro che di norma lo utilizzano esclusivamente come “scorciatoia” per tagliare la città nel tratto più breve, senza apportarvi nessun vantaggio o beneficio, se non traffico e minor sicurezza. Il progetto ZTL partirà a breve in forma sperimentale e rientra in un più esteso piano cittadino di videosorveglianza che include gli edifici scolastici ed altre aree sensibili della città.