L’ex sindaco Roberto Gravina, nella conferenza stampa ‘di saluto’ al Comune, aveva definito la vicenda relativa alla scuola di Mascione «il suo rimpianto». Un sentimento che, insieme alla rabbia e alla sfiducia, accomuna anche i genitori dei piccoli alunni che attendono dal lontano 2016 la ricostruzione del plesso. Ieri mattina, davanti al cantiere fermo per un contenzioso tra ditta e comune, è apparso l’ennesimo striscione di protesta nei confronti dell’amministrazione pentastellata, colpevole, secondo il comitato dei genitori, di aver disatteso promesse e impegni presi in campagna elettorale. «Quando la politica non ci mette la faccia… ma le stelle», recita il messaggio indirizzato alla giunta di Palazzo San Giorgio.
La scuola serve un vasto territorio periferico composto da circa 2.500 residenti. Diverse sono state negli anni le manifestazioni di protesta che hanno visto scendere in campo numerosissimi contradaioli: la più eclatante fu la riconsegna del 2017 delle tessere elettorali al prefetto di Campobasso, per meglio far capire da una parte la determinazione dei cittadini residenti nella zona e, dall’altra, la piena sfiducia che serpeggiava a quei tempi nei confronti dell’amministrazione Battista. L’ex sindaco, però, riuscì a reperire i fondi per avviare la ricostruzione del plesso che però non è mai stato realizzato. Una vicenda che ha dell’incredibile: ad agosto del 2018 i lavori vengono affidati al ‘Consorzio stabile alveare network’ per un importo netto di 775.388,93 euro, interventi gestiti dalla ditta edile consorziata ‘Elettrica sistem’ di Cava dei Tirreni e a settembre del 2020 subentra la variazione societaria, ovvero l’originario consorzio cambia assetto e viene inglobato nel ‘Consorzio stabile build S.c. arl. La data d’inizio dei lavori viene fissata per il 18 febbraio 2019 mentre il fine lavori per il 17 febbraio 2020. Nel frattempo però la ditta ‘Elettrica sistem’ più volte interrompe i lavori. Dopo la messa in opera dell’intera struttura metallica i lavori restano fermi già a fine luglio 2020. Nel frattempo il Comune per svariate ragioni più volte concede una proroga per la consegna dei lavori. A luglio del 2021, con il cantiere ormai fermo da svariati mesi il prefetto di Campobasso indice un tavolo tecnico tra il Comune, il Consorzio e l’Associazione di Mascione per tentare di dirimere la questione. L’amministratore del Consorzio con banali scuse non si presenta all’incontro né fa intervenire un suo delegato, ma, in data antecedente l’incontro, la società invia una diffida al Comune nella quale intima l’Ente appaltante a porre in essere le condizioni richieste anzitempo tempo per consentire la ripresa dei lavori. Il 4 marzo 2022, attraverso un accordo bonario con la ditta esplicitato nella delibera di giunta numero 61, l’amministrazione pentastellata fissa, sulla carta, quattro mesi di tempo dalla stipula del contratto transattivo per terminare i lavori. È trascorso un altro anno ma i lavori non sono neppure ripresi.

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