Nessun aggiornamento, almeno fino a ieri sera, atteso dai familiari e dagli amici con il cuore in gola. Una situazione talmente critica – che persino riuscire a descriverla rischia di diventare un esercizio inutile di stile – che sembra, al momento, aver trascinato in una sorta di buco nero anche le speranze di Khaled El Qaisi. Che ieri avrebbe dovuto conoscere il suo destino, l’atteso ritorno in Italia, la riconquista della libertà per poter riabbracciare la compagna Francesca e il loro piccolo.
Nelle ultime 48 ore è successo l’inimmaginabile. Ed è in questo preciso momento storico che si colloca la vita sospesa dello studente italo-palestinese di 29 anni, compagno di vita della campobassana Francesca Antenucci, arrestato da Israele il 31 agosto e scarcerato il primo settembre con la prescrizione di restare a disposizione delle autorità israeliane senza passaporto. Ospite di un garante, a Betlemme, avrebbe dovuto avere notizie sul proprio status e sul proprio futuro proprio ieri. Mentre in Israele è ormai scoppiata la guerra.
«C’è da parte nostra timore per quello che potrebbe accadere. Non abbiamo nessuna notizia in merito alle possibili evoluzioni dello specifico caso di Khaled. L’escalation in corso credo che non faciliterà le cose, ma questa è una condizione che riguarda, in questo momento, anche altri italiani, turisti e non, che si trovano nei territori palestinesi». Lo ha detto all’agenzia LaPresse Francesca Antinucci. Lo stato di limitazione della libertà con indagini ancora in corso, per Khlaed El Qaisi doveva permanere fino a ieri, domenica 8 ottobre. Se non fosse scoppiata la guerra che ha stravolto e travolto tutto. I giudici, infatti, hanno disposto il divieto di espatrio ma fino a ieri e l’obbligo per Khaled di rimanere a disposizione delle autorità.
«Non so cosa potrebbe accadere a questo punto – ha aggiunto Francesca Antinucci a La Presse – e chiaramente seguiamo con apprensione quanto sta accadendo».
Quasi 700 morti in Israele il dato aggiornato a ieri pomeriggio. Centinaia di ostaggi, l’esercito israeliano che combatte contro i terroristi di Hamas. E sale anche il bilancio delle vittime palestinesi, in seguito alla risposta militare delle forze di difesa israeliane dopo gli attacchi lanciati da Hamas: quasi 400 morti, oltre 2mila feriti. Più di 400 attacchi sulla striscia di Gaza.
Ieri mattina, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha rassicurato circa le condizioni degli italiani che si trovano nella zona del conflitto assicurando che la Farnesina, attraverso l’ambasciata a Tel Aviv, il consolato a Gerusalemme e l’Unita’ di crisi seguono costantemente gli avvenimenti, ventiquattr’ore su ventiquattro, pronte a dare risposte sugli italiani in loco.
«La situazione resta poco chiara – ha commenta ieri sera Italo Di Sabato che, attraverso l’Osservatorio Repressione, sta seguendo direttamente e in stretto collegamento con Francesca Antenucci l’evolversi della vicenda – e probabilmente entro domani (oggi, ndr) non avremo sufficienti e nuove informazioni rilevanti».
Doppio passaporto, Khaled è anche italiano. La sua vita, stravolta dagli eventi negli ultimi due mesi, è ancora sospesa: bloccato a Betlemme, in casa di un garante, in un paese in guerra.

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