La notizia, rimbalzata anche sui media nazionali, ha fatto molto rumore e cerato anche una certa indignazione. Una signora, residente in una palazzina Iacp, entra in ascensore e viene aggredita da un ratto, riportando ferite al volto e una lesione all’occhio. Qualche settimana dopo l’episodio – avvenuto secondo la ricostruzione della presunta vittima il 2 settembre scorso – i legali della donna, Vincenzo Iacovino, Francesco Beer e Silvio Tolesino, annunciano di voler «accertare ogni responsabilità dell’istituto autonomo per le case popolari della provincia di Campobasso per la mancata manutenzione e disinfestazione del condominio». Contestualmente avanzano la richiesta di risarcimento danni. Forniscono anche i dettagli di quanto accaduto subito dopo l’aggressione: «Le urla della donna hanno attirato l’attenzione della figlia e di altri condomini – scrive l’avvocato Iacovino – che le hanno prestato immediato soccorso.
L’anziana donna è stata subito condotta da un medico chirurgo che ha trattato la paziente con vaccino antitetanico prescrivendo una cura antibiotica.
Ma il persistere di forti dolori e gravi disturbi hanno costretto la donna a recarsi nel locale ospedale Cardarelli dove è stata sottoposta a visita oculistica con diagnosi di: trauma all’occhio con corpo estraneo , magnetico, intraoculare, non specificato».
Per lo Iacp, invece, le cose sarebbero andate diversamente: l’aggressione non sarebbe neanche avvenuta.
Il commissario straordinario, l’avvocato Nicola Travaglini, ieri ha convocato la stampa per fare chiarezza su una vicenda che, dice, «ha intaccato seriamente la credibilità e l’onorabilità dell’ente, insieme alla professionalità dei nostri dipendenti».
Accanto a lui anche l’avvocato Gaetano Caterina, l’avvocato Mauro Natale, l’amministratore del condominio e il capo dei tecnici che si occupa anche della manutenzione degli ascensori. «Inizio col dire – esordisce Travaglini – che lo Iacp non ha competenza in materia di derattizzazione. Questa, al contrario, è in capo al condominio che, una volta realizzata, chiede il rimborso delle spese sostenute all’Istituto in relazione al numero degli appartamenti di nostra proprietà. Per altro, in quella palazzina la derattizzazione è stata già effettuata ad agosto del 2022 e riproposta a settembre scorso».
Ma l’avvocato va oltre e nega quanto raccontato dalla presunta vittima e dai suoi legali: «Il quella palazzina c’è un sistema di videosorveglianza, installato come deterrente perché fino al qualche tempo fa alcuni inquilini abbandonavano rifiuti nelle pertinenze comuni ed anche in ascensore. Dunque, dopo aver ricevuto la richiesta di risarcimento danni, abbiamo visionato i filmati delle telecamere, secondo l’orario indicato dalla signora in cui sarebbe avvenuta l’aggressione. Dalle immagini si vede nitidamente che la signora, alle 6.53, esce dal proprio appartamento ed entra in ascensore. Quando arriva al piano terra e le porte si aprono esce in maniera tranquilla: non urla, non porta le mani al volto, non si copre l’occhio, come ci si aspetterebbe da una persona ferita. Non chiede aiuto ad altri condomini ma preme l’interruttore del portone di ingresso ed esce dalla palazzina con estrema calma». Insomma, nulla che lasci intendere che la donna ha riportato traumi, ferite e un comprensibile shock. «Siamo rimasti increduli di fronte a questo video – ammette l’avvocato – anche perché la donna ha fornito anche dettagli minuziosi che vengono smentiti dalle immagini. Inoltre il referto medico parla di un corpo metallico all’ interno dell’occhio e francamente non riusciamo a capire come il morso di un topo possa provocare una lesione del genere.
Non è giusto che questa vicenda rimanga sottaciuta conclude l’avvocato – invieremo i filmati all’autorità giudiziaria per fare chiarezza e, se ci saranno responsabilità, le persone dovranno rispondere».

md

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