Il progetto è stato approvato dalla giunta a maggio dell’anno scorso. Ieri è partita la fase esecutiva della realizzazione del percorso ciclabile urbano che collegherà la zona universitaria di Vazzieri con il centro murattiano. Le risorse, stanziate con un decreto del Mit, ammontano a poco più di 203mila euro. Il percorso interesserà viale Manzoni, via Scardocchia, via Trivisonno, via Monsignor Bologna, via Gazzani, via Herculanea, via Nobile, via Cavour piazza Cuoco, parte di via Garibaldi e via Mazzini, Corso Bucci, piazza d’Ovidio, via Elena, Piazza Savoia, via Pascoli e via Leopardi. Alcuni tratti del percorso saranno separati dalla strada da appositi cordoli, come già realizzato nelle scorse ore in viale Manzoni. In altri tratti, invece, come previsto dal Codice della Strada, la pista assumerà la configurazione di corsia ciclabile delimitata da specifica segnaletica orizzontale, in altre ancora sarà in forma di corsia promiscua dove comunque il ciclista avrà priorità rispetto al traffico automobilistico.
«È l’avvio di un percorso, anche culturale – commenta l’assessore alla Mobilità Simone Cretella – che mira a tutelare le categorie più vulnerabili dei fruitori della strada; la mobilità urbana non potrà e non dovrà più essere concepita per le sole autovetture, ma dovrà sempre più garantire gli spazi e la sicurezza di chi sceglie di muoversi in maniera decisamente più sostenibile».
Si tratta della terza pista ciclabile che prenderà forma in città, rendendo finalmente il capoluogo più sostenibile a livello ambientale. Sono in via di realizzazione, o in parte già terminati, il percorso che collega l’area di Selvapiana a Fontanavecchia, nell’ambito del bando Periferie, e quello che dal parco Scarafone arriverà fino al terminal e alla zona di San Giovanni.
Insomma, Campobasso si muove in sintonia con l’orientamento nazionale ed europeo volto ad incrementare l’uso della bicicletta che, in quanto mezzo di trasporto alternativo, contribuisce fortemente al miglioramento dell’ambiente e salvaguardare il territorio. La bicicletta, infatti, contribuisce al decongestionamento del traffico, ad abbassare i livelli di inquinamento acustico, consente la salvaguardia del benessere fisico, favorisce in maniera significativa gli spostamenti di utilità quotidiana, e gli interscambi di socializzazione e svago, dei cittadini residenti. È altresì innegabile che una pista ciclabile risponde alle esigenze e al diritto delle persone, di recuperare una dimensione più umana e più naturale, migliorando in via generale, la stessa qualità della vita. La soluzione scelta non appesantisce il tessuto urbano bensì qualifica e valorizza il territorio.