Taglio del nastro in via Fortunato a Campobasso dove si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione del Centro Educativo per famiglie e minori. Nato grazie ad Educommunity, un progetto sperimentale di innovazione sociale del Comune di Campobasso, di cui la Cooperativa Sociale Sirio è ente attuatore, e finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri (a valere sul Fondo di innovazione sociale, istituito dalla Legge di Bilancio 2018 – G.U. Serie Generale n. 32 del 7 febbraio 2019).
Un’iniziativa concreta, che consente alla città di poter finalmente avvalersi di un Centro che offre una serie di servizi di supporto alle famiglie. Si tratta di servizi per combattere il disagio giovanile, rivolti ai minori che vivono situazioni difficili e alle loro famiglie. Una struttura che, funzionando come centro nevralgico di una nuova comunità educante, è in grado di perseguire obiettivi di integrazione di fragilità e solidità educativa, facendo anche cooperare, in virtù della prevenzione, famiglie con disagio e famiglie di sostegno.
Per il Comune di Campobasso, a prendere parte al taglio del nastro, Luca Pritano, assessore alle Politiche sociali, la sindaca Paola Felice, unitamente al dirigente Vincenzo De Marco. Al loro fianco il presidente della Cooperativa Sirio, Lino Iamele e il coordinatore del progetto, Alberto Cesari, dell’associazione Isnet per lo sviluppo dell’economia sociale che ha affiancato la Sirio nell’ideazione e sviluppo del progetto.
All’importante cerimonia sono, inoltre, intervenuti il prefetto di Campobasso, Michela Lattarula e Raffaella Petti, in rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale.
La struttura che da oggi diventa operativa a tutti gli effetti e in cui opererà una nutrita équipe di professionisti tra psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, animatori socio educativi e operatori ausiliari, può accogliere, in due stanze da tre persone ognuna, sei minori istituzionalizzati in regime residenziale e 14 minori in regime di semi residenzialità, cioè garantendo a quest’ultimi di poter trascorre in questo luogo parte della giornata, come ad esempio il momento del pranzo e il pomeriggio.
«Questa struttura – ha spiegato l’assessore Luca Pritano – vuole essere un vero e proprio punto di riferimento del settore, perché non solo si rivolge alle fasce in difficoltà e, quindi, ai i ragazzi a rischio devianza, ma anche alle loro famiglie operando interventi strutturati per situazioni che sono all’attenzione delle Politiche sociali. Un progetto – ha spiegato – che però ha una valenza fondamentale soprattutto in ambito preventivo, attraverso non solo il regime di residenzialità, ma attraverso tutte le attività che il Centro offre che, unitamente alla professionalità degli operatoti, saranno fondamentali per prevenire in città il disagio educativo».
Dello stesso parere anche la sindaca Paola Felice che ha voluto ricordare come un luogo come questo possa far sentire al sicuro i minori che vivono situazioni difficili, ma che, nel suo intervento, ha poi voluto fare il punto proprio sull’importanza della prevenzione. «L’invito da parte di tutti – ha infatti commentato la sindaca Paola Felice – è quello che ognuno possa sempre sentirsi responsabile della nostra comunità». Il dirigente delle Politiche sociali del Comune di Campobasso, Vincenzo De Marco, ha evidenziato che si tratta di un progetto innovativo, sperimentale e, non in ultimo, «particolarmente ambizioso, con la cogestione tra pubblico e privato, che mira a prevenire e ridurre il disagio dei minori, che sempre più spesso sfocia nel ricovero presso strutture».
«Educommunity è un progetto che ha coinvolto diverse professionalità, in stretta sinergia col Comune di Campobasso. E, oggi, grazie a un intenso lavoro la nostra città può avere un Centro Educativo per Famiglie e Minori in uno dei quartieri più popolosi della città», ha ricordato il presidente Sirio, Lino Iamele, che, insieme al progettista Alberto Cesari, ha evidenziato «l’aspetto innovativo di una co-progettazione che non solo ha visto e che vedrà ancora un ente e un privato continuare a operare in sinergia per i medesimi scopi, così come per la gestione del Centro, ma ha visto portare avanti un’iniziativa che intende coinvolgere e mettere a rete famiglie, enti, privati e associazioni della città al fine di creare un tessuto sociale che sappia rendere reali prospettive positive per i giovani in difficoltà».