Tempi duri anche per la clinica Villa Maria di Campobasso. Non sarà improbabile per chi in questi giorni si reca nella strttura di via Principe di Piemonte per esami specialistici o particolari interventi – che fino a poco tempo fa rientravano tra quelli convenzionati con l’Asrem – sentirsi rispondere che tali prestazioni non possono più essere effettuate. Ma che cosa è cambiato per la storica struttura situata nel cuore della città, da anni fiore all’occhiello per la cura e la diagnosi in particolare di alcune patologie? La questione, manco a dirlo, è ancora una volta legata a problemi di natura finanziaria, o meglio per via di mancati trasferimenti da pare della Regione. Una situazione piuttosto complicata che ci ha messo poco ad allentare l’attività della clinica: in poche parole da qualche anno la direzione ha fatto i conti su fondi che dovevano arrivare e che invece non sono mai giunti a destinazione. Nonostante le pressioni partite da via Principe di Piemonte non è cambiato nulla. E così per la struttura è iniziato un inarrestabile declino che ha portato prima a ‘chiudere’ addirittura quei reparti più che funzionanti, e ora, in tempo di spending review, è partito anche il tortuoso percorso della cassa integrazione. Che partirà il 16 settembre e che riguarderà tutto il personale. Nessuno escluso. Una settantina di dipendenti, senza contare l’indotto. Un presente difficile e un futuro ancora più incerto: l’ammortizzatore sociale potrebbe infatti trasformarsi in una perdita del posto di lavoro per molti dipendenti. Ma non è questo l’unico disagio: gli effetti di questo taglio forzato delle prestazioni sanitarie si ripercuotono inevitabilmente anche sull’ospedale di Campobasso. Tutti i pazienti che prima venivano ricoverati o comunque visitati e talvolta operati a Villa Maria adesso per forza di cose devono gravare sulle già lunghissime liste d’attesa del Cardarelli dove, per talune prestazioni, a volte bisogna attendere anche un anno.
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