Sale di cinque posizioni rispetto allo scorso anno: la provincia di Campobasso si piazza al 76esimo posto della consueta classifica sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore.
Anche quest’anno l’indagine prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche che accompagnano l’indagine dal 1990: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. L’obiettivo è misurare il benessere nelle varie province italiane a partire dai dati relativi ai 12 mesi precedenti, che vengono forniti da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca, tra cui il ministero dell’Interno e quello della Giustizia, l’Istat (istituto italiano di statistica), l’Inps (l’ente previdenziale nazionale) e la Banca d’Italia. Per ciascuno dei 90 indicatori vengono assegnati mille punti alla provincia con il valore migliore e zero a quella con il peggiore.
In particolare, la provincia di Campobasso, ad eccezione di Ricchezza e consumi dove è 71esima e perde 10 posizioni rispetto alla precedente rilevazione, migliora per tutti gli indicatori: in Affari e lavoro si piazza 89esima guadagnando 17 gradini, 36esima in Giustizia e sicurezza con una posizione in più, 80esimo posto in Demografia e società con due punti in più. Ma è la voce Ambiente e servizi quella che registra il balzo maggiore: Campobasso è 70esima, 24 posizioni in più rispetto al 2022. Per Cultura e tempo libero è 78esima con 8 posizioni guadagnate. Analizzando le singole voci la performance migliore di Campobasso si conquista nella categoria estorsioni, registrando solo 7,1 denunce ogni 100mila abitanti (la media nazionale è di 15 denunce), mentre è 102esima nella categoria Patrimonio museale.
Guardando la classifica complessiva, la provincia in cui si vive meglio in Italia nel 2023 è quella di Udine, seguita da quelle di Bologna e Trento. Roma è al 35esimo posto su 107 e Milano all’ottavo, mentre la gran parte dei territori in cui la qualità della vita è più bassa si trova al Sud.
Mentre 31 delle 40 province italiane in cui si vive peggio nel 2023 si trovano nel Sud o nelle Isole, mentre solo nove sono al Centro e al Nord (Latina, Imperia, Frosinone, Alessandria, Rovigo, Grosseto, Viterbo, Rieti e Massa Carrara). La provincia con la qualità della vita peggiore è Foggia, preceduta da Caltanissetta e Napoli, rispettivamente al 106esimo e al 105esimo posto. Sulla situazione secondo la classifica incidono fattori come la bassa aspettativa di vita, il numero delle imprese in fallimento, il divario nella parità salariale tra uomini e donne (il cosiddetto “gender pay gap”), i livelli di criminalità e la disoccupazione.