I giovani migranti accolti nei centri della provincia di Campobasso “costruiranno lavoro” nel comparto dell’edilizia. Non senza un’adeguata formazione, però.
L’iniziativa che si chiama, appunto, “Costruendo lavoro”, rientra in un’ampia linea progettuale promossa dalla Prefettura del capoluogo di regione che tende all’inserimento degli stranieri nei vari settori di attività e dà così risposta anche alle esigenze di manodopera delle aziende locali che – lo confermano i bollettini mensili di Unioncamere – hanno sempre più difficoltà a reperire figure specializzate.
A monte di questa particolare attività c’è un protocollo d’intesa sottoscritto tra ministero dell’Interno, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ance, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil per favorire l’inserimento socio lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale e altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità.
Ieri all’Auditorium della Scuola edile del Molise la presentazione e il primo incontro formativo per i migranti. Per il prefetto Michela Lattarulo, la data di ieri è «un primo punto di arrivo», con l’avvio della formazione per un primo gruppo di 20 migranti, cui seguirà subito un’altra squadra (sempre di 20 stranieri), «che saranno inseriti nel mondo del lavoro anche sulla base delle esigenze rappresentante dal territorio e di questo particolare settore economico». Lattarulo ha poi aggiunto: «Siamo pronti per allargarci. Già con il settore agricolo abbiamo avviato un’intesa, c’è un tavolo permanente da tempo. Abbiamo poi avviato un lavoro sinergico anche con l’Università per utilizzare le risorse europee del fondo Fami e quindi per dare maggiore impulso a questa attività di integrazione. Con la scuola lavoriamo assiduamente per dare a questi migranti gli strumenti per affacciarsi sull’aspetto formativo».
Dei corsi si occuperà la Scuola edile del Molise. «Si parte con questo settore perché abbiamo dato noi la disponibilità a partire per primi con la speranza di formare al meglio queste 20 persone, di toglierle dall’emarginazione che spesso vediamo nei nostri centri e avviarle al lavoro», ha spiegato il direttore della Scuola Nicola Messere (all’evento ha preso parte anche il presidente Massimiliano Del Busso). Ci saranno interventi anche per insegnare al meglio la lingua italiana agli stranieri coinvolti, «altrimenti sarà difficile formarli bene», una parte teorica sulla sicurezza, «ma sostanzialmente insegneremo loro l’arte del muratore», ha concluso.
«Purtroppo – ha osservato il presidente di Acem Ance Corrado Di Niro che ha portato la voce delle imprese – è difficile trovare qualche ragazzo italiano che vuole iniziare questo percorso lavorativo. Abbiamo bisogno che questi ragazzi vengano integrati nel tessuto molisano ma soprattutto di aiuto, di lavoratori perché il settore richiede molta manodopera».
Il lavoro come motore di integrazione, ha chiosato l’assessore regionale Gianluca Cefaratti. «È un percorso sicuramente utile al tessuto imprenditoriale del Molise, che va incontro alle esigenze del mercato. Dare l’opportunità a questi ragazzi di avere una formazione in cui manca manodopera credo sia una delle operazioni più belle», ha detto a margine Cefaratti.