Decine di colpi messi a segno in piccole attività commerciali di Campobasso, sempre con lo stesso modus operandi. Lui, un ragazzo alto ed agile, che riesce ad introdursi nei locali attraverso le finestre a vasistas, manomettendo i fermi. Lei fuori a fare da ‘palo’. Furti ‘lampo’, da tre o quattro minuti al massimo, con un bottino di qualche centinaia di euro, il più delle volte quanto trovato nel registratore di cassa. Elementi messi insieme dalla Squadra Mobile di Campobasso che ha dato un volto e un nome alla coppia di ladri: due giovani tra i 20 e i 25 anni, originari di Isernia ma da qualche tempo residenti a Campobasso a causa di un divieto di dimora nel capoluogo pentro emesso a loro carico. Gli agenti guidati da Marco Graziano, come disposto dal gip di Campobasso che ha accolto la richiesta del pm Carollo, li hanno arrestarti ieri mattina. Per la ragazza si sono aperte le porte del carcere di Benevento, mentre il ragazzo è stato trasferito nella casa circondariale di via Cavour. Entrambi, già con numerosi precedenti, gravitavano nel mondo della tossicodipendenza, come evidenziato nel corso della conferenza stampa in via Tiberio dal dirigente della Squadra Mobile Marco Graziano e dall’ispettore della sezione antidroga Alessandro Bagnato.
«In un momento in cui i reati predatori hanno creato un forte allarme sociale – ha evidenziato Graziano – la sinergia tra la Procura e la Polizia ha dato una risposta concreta alla preoccupazione dei cittadini e dei titolari delle attività commerciali che, oltre a subire anche due o tre furti dagli stessi autori, hanno registrato danni all’interno dei locali».
L’indagine coordinata dalla Procura è partita nel mese di giugno e si è conclusa a novembre. La polizia ha analizzato scrupolosamente i filmati delle telecamere private e del sistema di videosorveglianza, non con poche difficoltà «visto che la qualità delle immagini del sistema cittadino è piuttosto bassa e le telecamere sono insufficienti a coprire tutte le zone di Campobasso», e confrontato sia il modo in cui venivano forzate le finestre sia gli indumenti immortalati dalle telecamere. Poi, grazie alle impronte digitali, sono arrivati alla coppia. «I due entravano in azione soprattutto nei weekend e in orari notturni – ha spiegato l’ispettore Bagnato – prediligendo bar, alimentari, pasticcerie. Insomma piccole attività in cui trovare denaro contate per poi acquistare la droga. In alcuni casi hanno rubato anche liquori e sigarette».
I furti commessi ai danni di private abitazioni o di esercizi commerciali rappresentano l’espressione più odiosa della microcriminalità urbana la quale, senza dubbio, colpendo indiscriminatamente tutti i cittadini, contribuisce a sviluppare un diffuso senso di insicurezza. Per tale motivo, l’interesse delle forze di Polizia e della magistratura è sempre molto elevato e le iniziative al riguardo si muovono sia sul piano repressivo, ma anche su quello preventivo. «Infatti – ha concluso Graziano – nelle ultime settimane abbiano registrato una forte flessione dei furti in appartamento. Questo non vuol dire che abbasseremo la guardia, soprattutto in vista delle festività natalizie in cui può esserci una recrudescenza del fenomeno».
Il procedimento a carico dei due giovani è nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali gli indagati potranno esperire, in ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.

md

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