«Donna sempre impegnata nella promozione della cultura, nella conquista e difesa dei diritti sociali». Così il mondo della scuola ricorda la figura di Adriana Izzi, dirigente scolastica, donna di elevata cultura e di smisurata eleganza, scomparsa lo scorso marzo all’età di 76 anni.
Per non dimenticare il suo operato e per trasmettere alle future generazioni il suo instancabile impegno, l’Itas Pertini di Campobasso ha deciso di intitolare alla compianta preside Izzi l’aula magna dell’istituto. Presenti alla cerimonia il dirigente scolastico, Umberto Di Lallo, la neodirettrice dell’Usr Maricetta Chimisso, i docenti e le autorità istituzionali del capoluogo.
Ad aprire i lavori il dirigente scolastico che ha ricordato così la stimata collega: «Siamo qui a ricordare una persona che ha segnato profondamente questa scuola. Perché questa scuola è lei. È stata lei a volerla e a realizzarla con impegno, costanza e determinazione, trasformandola in una realtà innovativa, con uno spirito democratico fortissimo che sento ancora oggi, quotidianamente, nei docenti che mi circondano. Ha creato un gruppo coeso, con obiettivi molto forti che, a distanza di anni, ancora si percepiscono. Oggi, per me, molte cose risultano semplici perché c’è ancora questo spirito speciale che ci permette di continuare a rispettare quelli che sono i principi fondamentali della scuola italiana: la democrazia, il rispetto reciproco e l’inclusione, parola, quest’ultima, che nella nostra scuola esiste da sempre. Sono onorato di rappresentare questo istituto e di permettere oggi che l’aula più importante della scuola venga intitolata a lei».
Ad intervenire anche la sorella della preside, Rita Izzi, profondamente commossa e grata per l’omaggio dei colleghi: «Non è semplice per me essere qui – ha detto -. Non è stato semplice entrare in questa scuola dopo tanti anni. Era la sua scuola. La sua creatura. Ha dato tanto a questo istituto. Non riposava la notte per inventarsi progetti e percorsi. E quando il giorno dopo arrivava a scuola aveva le idee chiare. Riuniva i docenti. Era molto esigente. Pretendeva che tutto fosse fatto bene e subito. Non faceva sconti a nessuno, nemmeno alla sorella. Ci riuniva, ci dava le coordinate e i tempi. A suo modo era abbastanza ‘dura’ ma è sempre stata una persona giusta. Ha amato molto i suoi docenti, i suoi collaboratori e i suoi studenti. Quando leggo oggi di sedicenti progetti innovativi mi viene da sorridere. È tutto un déjà vu. Cose che abbiamo realizzato e per le quali abbiamo ricevuto premi istituzionali molto prestigiosi. Mia sorella è nei nostri cuori. E credo che da lassù osservi questa giornata. Per questo mi corre l’obbligo di ringraziare il dirigente Di Lallo. È stato lui, insieme ai suoi docenti, ad organizzare questa importante iniziativa. L’ho conosciuto oggi ma ne avevo sentito parlare quando ancora non era preside. Mia sorella parlava di lui come di una persona empatica, dalle tante conoscenze e competenze. Una persona eccezionale. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di questa cerimonia. State certi – ha concluso -, siete nei cuori di mia sorella. La sentiamo sempre vicina anche se, purtroppo, non è più con noi».
Flaviano Di Mascio, vicepreside dell’istituto, con voce spezzata dalla palpabile emozione, ha ricordato così Adriana Izzi: «Sono stato suo collaboratore per 20 anni. Era l’anima di questa scuola. L’ha creata e l’ha plasmata. Quando arrivò, la prima cosa che fece fu dare un’anima e un’identità all’istituto. Era un istituto tecnico femminile, di certo non una delle scuole più blasonate di Campobasso. La sua prima azione fu quella di intitolare la scuola al nostro amato Presidente riuscendo a creare in ognuno di noi l’orgoglio di dire: “Io sono un docente del Pertini”. Fece diventare questo istituto una scuola di nicchia, una delle più importanti realtà del territorio. Tant’è che ci fu un boom di iscritti. Ha fatto tanto in questi anni. Ha creato i due attuali indirizzi. Ha dato un’impronta liceale all’indirizzo linguistico. Ha creato una rivoluzione nell’ambito didattico. Ha anticipato tante conquiste nel mondo scolastico. Qualche piccolo difetto però lo aveva: era forse fin troppo sincera. Quando doveva dire qualcosa la diceva utilizzando quell’eloquio forbito ed elegante che diventava un’arma impropria. Un’arma che, quando veniva utilizzata, lasciava il segno. Quando sono entrato in questa scuola avevo intenzione di restare solo un paio di anni. Poi è arrivata lei e, ad un anno dal mio pensionamento, sono ancora qui. Il merito è suo. E a lei va tutta la mia riconoscenza per quello che mi ha dato e che mi ha permesso di diventare».
Infine l’intervento del «direttore dell’Usr» – com’è stata introdotta dal preside – che ha puntualizzato: «Credo che ad Adriana Izzi non sarebbe dispiaciuto la “direttrice”. È stata audacemente anticonformista, sfidando ed anticipando i tempi. L’ho conosciuta durante il corso di formazione per l’immissione in ruolo, ovvero nel 1986. Poi le nostre strade si sono divise e incrociate diverse volte. Ma ci siamo sempre ritrovate. In sua presenza avvertivo sempre un certo timore referenziale e al contempo intima ammirazione. Se oggi devo un tributo alla preside Izzi è quello di annoverarla tra i ‘grandi’ di questa regione e della città di Campobasso».
Al termine degli interventi è stata scoperta la targa commemorativa tra gli applausi e la commozione di tutti i presenti seguita da un omaggio floreale alla sorella della compianta preside.
sl
foto di Pasquale Gabriele