Gli unici a giocare d’anticipo sono stati Massimo Romano e Pino Ruta che, con il Cantiere civico per Campobasso, hanno lanciato il loro progetto e ‘movimentato’ la campagna elettorale per le amministrative di Palazzo San Giorgio che, per il momento, non ha regalato grandi emozioni. Le altre coalizioni sembrano vivere un ‘apparente’ letargo. All’interno del Partito democratico vige la solita incognita ‘primarie sì, primarie no’, con il nome di Giose Trivisonno in pole per ricoprire la carica di sindaco. Ma si tratta solo di rumors. Nel centrodestra situazione ancora più caotica con il passo avanti di Salvatore Colagiovanni, capogruppo dei Popolari per l’Italia, che non hai mai nascosto la sua disponibilità ad indossare la fascia tricolore, ma che deve fare i conti con i ragionamenti dei partiti. A livello romano un primo accordo sarebbe stato già preso: la casella di Campobasso spetta a Fratelli d’Italia, quella di Termoli a Forza Italia. Insomma, anche qui nulla di definito con tanti papabili candidati (da Fausto Parente a Stefano Maggiani).
C’è poi il Movimento 5 Stelle: l’amministrazione uscente potrebbe unire le forze con il centrosinistra – il cosiddetto campo largo – oppure correre da sola (ma i bene informati parlano già di una interlocuzione con Costruire democrazia per ‘estromettere’ il Pd dalla partita, ndr). Ma anche in questo caso si rimane nel campo delle ipotesi. Insomma si naviga a vista nonostante il voto sia alle porte, probabilmente il 9 giungo, giorno delle elezioni europee.
A suonare la sveglia al centrosinistra, nelle scorse ore, ci ha pensato anche Alternativa progressista, la formazione composta da Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento per l’Equità territoriale che è scesa in campo alle scorse regionali. «Né campo largo, né campo giusto. È tutto bloccato negli spazi angusti del tatticismo politico. Chiediamo a Pd, 5 stelle e movimenti civici che fanno riferimento all’area del centrosinistra, di uscire dall’immobilismo e dagli interessi di parrocchia o, peggio ancora, di singoli e di aprire celermente un percorso per definire un metodo che porti in tempi brevissimi alla definizione di un programma e alla scelta di un candidato sindaco per indicare ai cittadini di Campobasso, Termoli, Campomarino e di tutti i Comuni dove si rinnovano i consigli comunali strade nuove ed unitarie capaci di dare risposte alle comunità locali stanche dei balletti della politica».
Alternativa Progressista, che durante le ultime elezioni regionali ha ottenuto un lusinghiero risultato (4,83% su base regionale, 6,30% a Campobasso città e 4,60% a Termoli), si dice pronta a fare ogni sforzo per definire un percorso unitario con gli altri partiti e movimenti del centrosinistra, per la scelta del candidato-sindaco, specie nei Comuni di Campobasso, Termoli e Campomarino, ma chiede a tutti un confronto leale e immediato senza tatticismi nell’interesse esclusivo dei territori.
«Quello che vogliamo fare insieme a tutti i molisani è aprire la porta e far cambiare l’aria nei palazzi della politica. Una vera e propria ventata di aria nuova, fresca, che allontani dai palazzi della Regione chi fino ad oggi ci è stato, contribuendo in prima persona, con ruoli in giunta e maggioranza, al ristagno di intere generazioni, private di reali opportunità e occasioni di crescita, personale e collettiva», aveva dichiarato Roberto Gravina nel corso della presentazione dei candidati delle liste del centrosinistra nel corso di una conferenza stampa. «Le elezioni hanno riconsegnato la Regione al centroestra ma lo spirito unitario che aveva portato i progressisti a sostenere Gravina – rimarcano – è stato tradito. Ogni partito si è costituito un proprio gruppo alla Regione, anzi, si potrebbe dire che ogni eletto ha insediato a Palazzo D’Aimmo il suo gruppo di interessi. Rimane per noi l’obiettivo di fare entrare nei palazzi della politica aria nuova, ad iniziare dal funzionamento dei livelli istituzionali. A Campobasso va riaperta l’aula consiliare del Municipio. Basta riunioni del Consiglio comunale e delle Commissioni che si tengono sulle piattaforme telematiche. Si discuta nelle sedi opportune di lavoro, salute, edilizia, sviluppo sostenibile, scuola e università, di ambiente e di differenza di genere. Far entrare aria nuova nei palazzi istituzionali significa: occuparsi di una programmazione vera dello sviluppo di una città come quella di Campobasso abbandonata a se stessa e in decadenza economica, sociale e culturale; impiegare le risorse del Pnrr in modo intelligente coinvolgendo imprese, cittadini e ordini professionali per definire un percorso di spese; rilanciare il ruolo della città in un contesto di sviluppo europeo, partendo da ciò che è questa città; combattere con determinazione le politiche del governo nazionale di centro-destra che vogliono gabbie salariali, autonomia differenziata e, nei fatti, un allargamento del divario nord-sud! Coinvolgere i cittadini e le associazioni per attuare una programmazione condivisa e necessaria per risolvere i problemi reali delle nostre comunità, migliorando ed intensificando il rapporto con la consulta della sanità.
Alternativa progressista – concludono -è pronta a fare la sua parte per portare al successo il centrosinistra in tutti i comuni dove si vota ma chiede ai possibili alleati di abbandonare le furbizie e i personalismi. Si fa l’interesse dei cittadini solo con programmi condivisi. Noi siamo già partiti e siamo pronti per riprendere il cammino interrotto».