Arriverà in Molise entro febbraio. Il successore di Giancarlo Bregantini, monsignor Biagio Colaianni, riceverà infatti l’ordinazione episcopale sabato 10 febbraio 2024, presso il Palasassi di Matera, alle ore 16.00. Il nuovo vescovo, eletto lo scorso 6 dicembre da Papa Francesco, in attesa dell’arrivo a Campobasso ha voluto rivolgere un messaggio ai fedeli molisani: «Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Campobasso – Bojano, appena sono stato invitato ad accogliere la volontà di Dio attraverso Papa Francesco al quale va tutta la mia gratitudine, riconoscenza e stima per come testimonia il suo amore a Cristo e alla Chiesa di nominarmi vostro Arcivescovo, la sorpresa è stata grande. Mi sono subito chiesto come fosse possibile che Dio mi chiedesse tanto, considerando la mia pochezza. Sono state le emozioni che ho vissuto e che ancora vivo.
I progetti di Dio su di noi sono imperscrutabili e misteriosi, ma ho sempre pensato che obbedire alla Chiesa, per quanto chiestomi e mai cercato, significa obbedire al Signore che chiama. Ecco perché con Sant’Ignazio sento di dire: “Prendi Signore e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo; tu mi hai dato tutte queste cose, a te, Signore, le restituisco; sono tutte tue, disponine secondo la tua volontà. Dammi solo il tuo amore la tua grazia queste sole, mi bastano.”
Fratelli e sorelle mi siete subito divenuti cari, vicini e familiari nella preghiera e affidamento a Maria.
Penso alla vostra attesa del nuovo pastore, sicuramente desiderosa di continuità nella ricchezza ecclesiale e di vita cristiana che portate avanti e nella quale vi ha condotto e guidato con sapienza e forte testimonianza di vita Mons. Bregantini, che ringrazio per aver seminato in voi il desiderio dell’amore di Dio e dei fratelli, specie i più poveri.
Spero, ed è mia volontà, di potermi inserire ed essere accolto nella vostra storia, entrare nelle vostre comunità, fatte di gente semplice e tenace, laboriosa, forte e coraggiosa, forgiata nel tempo da valori cristiani, ricca di cultura e tradizione. Desidero condividere quanto il Signore vorrà donarci per crescere insieme umanamente, nella fede e nel servizio ad ogni fratello e sorella specie se nel bisogno, di qualunque tipo, umano, spirituale, relazionale, fisico o materiale, tutto il corpo sopperisce e sostiene le membra più fragili.
Avrò piacere di incontrarvi tutti, comunità parrocchiali, istituti religiosi, diaconi, seminaristi, movimenti, associazioni, confraternite, realtà che operano per il bene comune nella salute, nello studio, nella cultura e formazione. Desidero dialogare con voi e conoscervi per condividere, in comunione, il cammino che il Signore traccerà per tutti noi. Sento di poter contare sulle vostre competenze e capacità, non sono un tuttologo. “Argento e oro non possiedo ma ciò che ho ti do” (At 3,6). Vengo a voi aprendomi alla novità di quanto Dio vorrà per noi. Ci accomuna il voler fare la volontà di Dio, il voler essere Chiesa che sa annunciare ancora oggi, nonostante tutto, la novità del Vangelo aprendo alla speranza di una vita buona per tutti, in particolare ragazzi, giovani e famiglie.
Saremo nell’attuazione del Sinodo che avete svolto, un programma che già chiede impegno comune per dare risposta concreta a quanto avrete progettato. Lo Spirito Santo ci guidi e ci sostenga.
Ringrazio Dio per voi confratelli Presbiteri e per quanto e come vi spendete, vi donate per il gregge affidatovi, con voi e per voi desidero essere pastore buono che fa la vita del gregge, soprattutto con voi visitare gli ammalati e amare i poveri.
Saluto con rispetto le autorità civili e militari per il loro servizio e la dedizione nel promuovere e favorire il bene comune. Assieme, nella collaborazione, pur nella distinzione dei compiti e nel rispetto reciproco, siamo chiamati a dare dignità, speranza e coraggio a chi è nella debolezza, nella fragilità di vita.
Mi riconosco nativo della mia regione di Basilicata. Quello che sono è dovuto alla mia terra, alle mie comunità parrocchiali dove sono cresciuto e che ho amato servendo e alla mia Arcidiocesi, al ministero e incarichi che ho svolto. Sento di ringraziare soprattutto i Sacerdoti e Vescovi che mi hanno formato e accompagnato nella fede, la gente che ho incontrato e che mi ha donato tanto. Sono certo che con voi sarà lo stesso, ci arricchiremo, nella reciproca volontà di incontrarci, collaborare e stare assieme.
Il Signore ci benedica, la Madonna della Bruna protettrice di Matera, la Madonna Addolorata Patrona del Molise e la Madonna della Libera venerata qui nel Santuario Diocesano ci siano di aiuto, San Bartolomeo ci protegga e custodisca.
Nel nome della Santissima Trinità vi benedico».

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