Nelle prossime settimane i turisti che decideranno di trascorrere qualche giorno di vacanza a Campobasso dovranno pagare la tassa di soggiorno. Il Consiglio di Palazzo San Giorgio ha infatti approvato quasi all’unanimità – unico voto contrario quello del consigliere di Forza Italia Venditti – il regolamento che disciplina modalità e finalità dell’imposta destinata ai non residenti.
Le risorse della tassa serviranno a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali fruibili anche dai turisti.
Presupposto dell’imposta è il pernottamento nelle strutture ricettive ubicate nel territorio del Comune di Campobasso: le strutture alberghiere, all’aria aperta ed extralberghiere, alberghi diffusi, residenze turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, case per ferie, ostelli, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico, attività saltuarie di alloggio e prima colazione (bed & breakfast), agriturismi,strutture di turismo rurale, immobili destinati alla locazione breve. Il turista che pernotterà nelle strutture ricettive verserà l’imposta direttamente al gestore, il quale rilascia provvederà successivamente al riversamento dell’importo al Comune di Campobasso.
Sono esenti dal pagamento dell’imposta di soggiorno: i minori fino a 14 anni di età compiuti e gli adulti over 75 anni di età compiuti; i malati che devono effettuare terapie presso strutture sanitarie site nel territorio comunale e un eventuale accompagnatore; chi assiste i degenti ricoverati presso strutture sanitarie nel territorio comunale per un massimo di due persone per paziente; le guide e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati; gli autisti di autobus dei gruppi organizzati; le persone con disabilità riconosciuta da apposita certificazione ex L. 104/1992 e relativo accompagnatore; i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche per fronteggiare situazioni di emergenza conseguenti a eventi calamitosi o di natura straordinaria e per finalità di soccorso umanitario.
La Giunta non ha ancora definito l’importo della tassa che però può raggiungere un massimo di 5 euro e che verrà applicata per notte di pernottamento a ogni singola persona. Il regolamento entrerà in vigore tra circa due mesi ma già si sono scatenate le polemiche, soprattutto via social. Secondo alcuni, infatti, la tassa disincentiverà i turisti a visitare Campobasso, città che già non figura tra le mete più ambite a livello turistico. Eppure la tassa di soggiorno è stata ormai adottata da quasi tutte le città italiane, al di là della vocazione turistica delle singole realtà.